Programmazione per il futuro: le ultime 6 (o 7) partite della stagione potrebbero dare ulteriori indicazioni in questo senso, sia in entrata che in uscita
LAVORI IN CORSO – La stagione 2021-2022 è alle battute finali, ma non ha ancora rivelato tutti i suoi verdetti, che si parli di Serie A o di Coppa Italia. Ciononostante, nel mondo del calcio è risaputo che il tempo di programmare la prossima stagione è già entrato nel vivo, soprattutto in una squadra come la Juventus, chiamata a rivendicare il proprio posto di ‘signora’ della Serie A ed a tornare protagonista in Europa. Lo scorso calciomercato dei bianconeri (quello estivo) è stato caratterizzato dall’austerity imposta dalla congiuntura del bilancio non proprio roseo a causa della pandemia e gli arrivi di Locatelli e Kean non hanno, almeno inizialmente, spostato gli equilibri della passata stagione. Con un grande investimento, la sessione di gennaio ha gettato le basi per la squadra del futuro e l’estate 2022 si prospetta che sia votata a puntellare, più che a rivoluzionare. Andiamo per gradi, analizzando le possibili mosse nei vari reparti.
PORTA – Il reparto che non dovrebbe subire modifiche, a meno di clamorose sorprese, è proprio quello rappresentato dai numeri 1. Wojciech Szczesny è riuscito a confermare il suo status di ottimo portiere, dopo un inizio di stagione a dir poco disastroso. Le sue parate hanno portato molti punti in favore di ‘Madama’, imprimendo con decisione la sua firma sulla risalita fino al quarto posto e consolidando il suo posto in squadra. Alle sue spalle, Mattia Perin ha certificato la sua voglia di continuare a vestire la maglia della Juve mettendo nero su bianco la volontà di restare: rinnovo fino al 2025 e porta blindata. Carlo Pinsoglio resterà in qualità di terzo portiere, ma soprattutto di uomo spogliatoio, capace di cementificare il gruppo grazie alla sua personalità e anche un pizzico di simpatia, che non guasta mai.
DIFESA – Le cose cominciano a farsi interessanti già dal reparto arretrato, una zona di campo su cui Allegri conta moltissimo, considerati i nomi degli interpreti che ne fanno parte. Sulla fascia destra, Danilo è diventato un pilastro della squadra, non solo grazie a prestazioni spesso sopra alla sufficienza, ma anche per il suo senso d’appartenenza e di attaccamento alla maglia, dimostrato in varie occasioni. Discorso quasi analogo a quello riguardante Juan Cuadrado, se non fosse che di mezzo c’é un contratto che urge di una firma il prima possibile per certificare il prolungamento del matrimonio tra la signora ed il ‘Panita’. Mistero attorno al futuro di Mattia De Sciglio: Allegri se lo terrebbe stretto, ma ad oggi non è arrivata alcuna offerta di rinnovo al suo agente. Nella zona centrale, da monitorare la situazione legata a Giorgio Chiellini: 38 anni, un mondiale sfumato, alcuni acciacchi fisici e un forte richiamo della MLS. La possibilità che il capitano possa schiacciare il tasto ‘stop’ alla sua avventura durata ben 17 anni in bianconero diventa sempre più concreta. Cherubini e soci, valutano l’investimento che porterebbe Antonio Rüdiger alla Continassa: parametro zero, affidabilità difensiva, capacità di spinta ed esperienza internazionale al servizio di Allegri. Al suo fianco, preoccupano le sirene attorno a Matthijs De Ligt (contratto in scadenza 2024): giocatore fin troppo importante per pensare ad una cessione in nome del bilancio. Bonucci resta confermatissimo, mentre Daniele Rugani tratta con i dirigenti una spalmatura del suo contratto in più esercizi: le stagioni sono sempre lunghe e dispensiose e l’ex Cagliari può tornare spesso utile nelle rotazioni. Da non dimenticare Federico Gatti, difensore acquistato a gennaio e attualmente in prestito al Frosinone: il sostituto di Chiellini potrebbe essere lui. Un ruolo su cui la Juve dovrà necessariamente lavorare in entrata riguarda l’esterno basso di sinistra: Alex Sandro non ha fornito le dovute garanzie, Pellegrini potrebbe essere sacrificato (ha molto mercato in Serie A). Il profilo di Emerson Palmieri potrebbe essere intrigante, essendo in uscita dal Chelsea una volta terminato il prestito al Lione, più ambiziosa (e più onerosa) la pista Renan Lodi dell’Atletico Madrid. Se la verità sta nel mezzo, occhi puntati su Owen Wijndal, classe ’99 dell’AZ Alkmaar e prospetto della nazionale olandese.
CENTROCAMPO – La zona più contestata dagli addetti ai lavori e dai tifosi, spesso tacciata di ‘bassa qualità’ da parte degli interpreti. Sull’esterno, Federico Bernardeschi dovrebbe essere destinato all’addio a fine stagione, vista la distanza troppo grande tra domanda del giocatore ed offerta della società per il suo prolungamento (2 milioni l’offerta, 4 la richiesta). In attesa del recupero fondamentale di Federico Chiesa, la dirigenza riflette soprattutto nella zona centrale del centrocampo, area affollatissima e dunque, daa sfoltire. La Juventus del futuro non disporrà quasi certamente di Aaron Ramsey: la risoluzione del contratto risulta l’unica strada percorribile una volta terminato il prestito ai Rangers. Più complicata la situazione di Arthur: si ascoltano eventuali offerte, ma la voce in bilancio recita 72 milioni di euro. Difficile ipotizzare una plusvalenza dal brasiliano, più concreta l’ipotesi di un prestito che possa esonerare la società da un ingaggio importante (5 milioni netti a stagione), almeno in modo temporaneo. L’infortunio di Weston McKennie potrebbe essere un fattore nella scelta della società riguardo ad una sua conferma o meno per la prossima stagione. Il centrocampista statunitense è corteggiato da varie squadre in Europa e il feeling con Massimiliano Allegri non sembra ‘totale’, possibile un suo sacrificio in nome del bilancio (stile Pellegrini). Le ultime prestazioni di Adrien Rabiot sono più che convincenti e l’ipotesi rinnovo potrebbe non essere così remota, ma 7 milioni a stagione sono tanti per una squadra che sta attuando una politica di ridimensionamento dei costi. Nel mercato in entrata, i tifosi sognano un possibile ritorno a casa (a parametro zero) di Paul Pogba, ma il nodo dell’ingaggio frena Agnelli e soci dall’investimento. L’interesse verso Milinkovic-Savic appare concreto, ma la bottega Lotito non fa sconti: 80 milioni, un muro forse decisivo per desistere dal colpo. Molto più percorribile la conferma in prima squadra di uno dei giovani talenti in prestito, ovvero Nicolò Rovella del Genoa, oppure Nicolò Fagioli della Cremonese. Entrambi protagonisti nelle attuali squadre di appartenenza, potrebbero ritagliarsi un ruolo nel futuro bianconero.
ATTACCO – Restyling quasi totale quello che ci si aspetta dall’attacco, capitanato da mr.75 milioni Dusan Vlahovic, unico del reparto al centro del progetto bianconero. Molto complicata la permanenza di Moise Kean: il centravanti resta di proprietà dell’Everton e le sue prove non hanno entusiasmato per niente Massimiliano Allegri. La partenza di Paulo Dybala è certificata da qualche mese a questa parte: un mancato rinnovo che ha sorpreso più il giocatore che la società, la quale ha proposto un rinnovo al ribasso in favore dell’austerity, consapevole di ricevere in cambio un due di picche. In questi ultimi giorni, le percentuali di permanenza di Alvaro Morata hanno subito un brusco abbassamento. I motivi sono essenzialmente due: la cifra di obbligo di riscatto (35 milioni) è considerata insostenibile dal quartier generale bianconero ed il pressing dell’Arsenal sull’Atletico Madrid proprietario del cartellino è deciso e feroce. Tutto da scoprire il futuro di Kaio Jorge, fin qui molto sfortunato dopo i vari infortuni che ne hanno arrestato la crescita nel calcio italiano. Capitolo colpi in entrata: la pista che porta a Giacomo Raspadori è gradita alla società, in cerca di profili italiani per far tornare la Juventus un’eccellenza tricolore, come in occasione dell’ultimo mondiale vinto dall’Italia con un blocco consistente di juventini nel gruppo squadra. Tuttavia, il ds del Sassuolo Carnevali non concede sconti: servono 35 milioni per portarlo a Torino. Leggermente più alta la valutazione di Nicolò Zaniolo, altro profilo seguito fin dai tempi di Paratici: 50 i milioni chiesti dal patron della Roma Dan Friedkin. Chissà se in un’ideale 4-3-3 possa trovare spazio Domenico Berardi, profilo proposto al club di via Druento e adatto a giocare nel ruolo di esterno offensivo, nonostante la pista non sia particolarmente calda per i dirigenti piemontesi. Più suggestivo ed intrigante il sentiero che porterebbe ad Antony, talento cristallino dell’Ajax valutato 35 milioni di euro: la cifra che il club guadagnerà dal riscatto di Kulusevski da parte del Tottenham. Senza dimenticare i prospetti Soulé ed Aké, profili che piacciono a Massimiliano Allegri e in rampa di lancio.