Andiamo a vedere nel dettaglio le peculiarità tattiche della squadra crociata
PARMA – Una vigilia travagliata sia per la Juventus che per il Parma, ovvero le due squadre che si affronteranno domani sera alle ore 20:45 all’Allianz Stadium di Torino. E’ una vigilia travagliata per entrambe, ma per motivi diversi: la Juventus è in piena lotta Champions League, mentre il Parma è ad un passo dal baratro Serie B. I ducali stanno vivendo un periodo nerissimo, testimoniato dalla contestazione dei tifosi a Collecchio e condito da uno striscione emblematico: “Vi abbiamo chiesto grinta ed umiltà, voi avete disonorato una città“. D’Aversa deve necessariamente scuotere i suoi ragazzi soprattutto dopo la clamorosa sconfitta a Cagliari, dove la squadra vinceva 3-2 al 90′, per essere in un primo momento riacciuffata dal gol di Pereiro e poi sorpassata da quello di Cerri. Ma ora soffermiamoci sulle peculiarità tecnico-tattiche caratterizzanti della squadra gialloblu.
DIFESA E CENTROCAMPO – Il Parma arriverà a Torino praticamente incerottato, viste le assenze di Conti, Iacoponi, Gagliolo, Nicolussi Caviglia, Zirkzee, Cyprien, Inglese ma soprattutto Juraj Kucka, ovvero il leader tecnico dei crociati. D’Aversa tende ad avere una linea difensiva molto bassa, non applicando mai la trappola del fuorigioco. In momenti di assedio avversario, i difensori si schiacciano praticamente a ridosso del portiere Sepe, creando tanta densità all’interno dell’area di rigore. La cabina di regia è affidata a Gaston Brugman, autore di un solo assist in stagione e ben 6 ammonizioni, protetto dalle mezze ali Hernani e Kurtic. I due dovrebbero essere i veri pendolini della squadra, alzandosi in fase di supporto all’azione ed abbassandosi a ridosso dell’area in transizione negativa. Tuttavia il Parma tende a lasciare il pallino del gioco agli avversari, quindi l’azione offensiva delle mezze ali è condizionata dall’atteggiamento in campo della squadra.
ATTACCO – La fase offensiva è racchiusa nei 7 gol stagionali di Juraj Kucka, grande assente nella trasferta di domani. E’ lui il capocannoniere della squadra crociata, una squadra che fa tantissima fatica a fare gol. Solo 32 gol in 31 partite denotano una scarsa propensione offensiva degli uomini di D’Aversa. Un altro dato clamoroso è quello delle punte centrali: Pellé (arrivato a gennaio) ha siglato una sola rete al pari di Cornelius, mentre Inglese non ha ancora trovato la via del gol in questa stagione. Gli esterni offensivi gialloblu sono spesso e volentieri lontanissimi dalla porta, perché costretti a ripiegare nelle azioni difensive e ciò rende molto complicato il ribaltamento del fronte in contropiede. In fase di possesso gli esterni provano costantemente l’uno contro uno, vista la tecnica dei vari Man, Gervinho e Karamoh, tuttavia in questa stagione è mancata la qualità della rosa generale e sono arrivati continui infortuni ad un organico che ne ha risentito fortemente, come testimonia la situazione di classifica.