Kostic, Vlahovic, Bonucci, Paredes e Bremer: i giocatori bianconeri sono stati protagonisti di prestazioni assolutamente positive con le rispettive Nazionali. Un segnale sempre più evidente che qualcosa a Torino si è rotto
PUNTI DI VISTA. 10 punti in 7 partite di Serie A TIM, sette come la distanza tra i bianconeri e il Napoli primo in classifica; poi due sconfitte su due nel girone di Champions League e qualificazione seriamente a rischio. Dopo tre stagioni fallimentari, un inizio così non fa ben sperare per il futuro e alla Juventus, ormai, i problemi sono un po’ dappertutto.
La pausa per le Nazionali ha dato un po’ di tregua alla truppa di Massimiliano Allegri, che domenica prossima, contro il Bologna, deve risalire la china dopo la batosta di Monza. Nessuno, nemmeno il più pessimista, avrebbe ipotizzato una débacle come quella rimediata contro la squadra di Palladino: infatti, non è solo arrivata la prima sconfitta in campionato, ma è stata in assoluto la peggior prestazione della stagione, proprio quando tutti invece si aspettavano un cambio di marcia.
Tuttavia, come se non bastasse, le partite internazionali di questi giorni hanno evidenziato un altro dato importante, e qui le coincidenze iniziano ad essere tante, forse troppe. Alcuni giocatori bianconeri, impegnati con le rispettive Nazionali, sembrano rinascere cambiando maglia, ritrovando quella fame e quella serenità di cui l’ambiente bianconero è decisamente sprovvisto in questo momento storico. Partiamo da Vlahovic e Kostic, tra i protagonisti assoluti del largo successo della Serbia sulla Svezia. L’esterno è risultato molto efficace nei cross, come non sempre gli è successo nel suo primo mese alla Juventus, mentre ancora meglio ha fatto l’ex viola: schierato in coppia con Mitrovic è rimasto a secco, servendo però al compagno di reparto l’assist per il gol del momentaneo 3-1 e sembrando più coinvolto nella manovra offensiva della propria squadra rispetto a quanto accade con i bianconeri. Passiamo a Bonucci, decisamente tra i migliori in campo nella sfida tra Italia e Inghilterra. Quella del difensore juventino è stata una gara da vero capitano, suggellata dallo splendido lancio da cui è scaturito il gol partita di Raspadori. Lui stesso, durante la conferenza pre partita, aveva dichiarato: “Quando vengo in Nazionale mi rigenero, ma non solo stavolta: è così da 12 anni a questa parte. Qui si respira aria fresca, si sta insieme a un gruppo per dieci giorni di fila.” Senza dimenticare, infine, Leandro Paredes e Gleison Bremer. L’argentino ha sfoggiato una prestazione molto positiva nella vittoria per 3-0 sull’Honduras, agendo a centrocampo con dinamismo e qualità; il difensore brasiliano, nel match di Le Havre contro il Ghana, ha esordito in nazionale disputando un ottimo secondo tempo.
Ormai è evidente dunque che nell’ambiente bianconero qualcosa non funzioni o non stia andando come sperato. All’assenza di giocatori importanti e ai limiti tecnici si aggiunge una perdita di coesione sempre più profonda, quando (della serie) non si sa più che pesci prendere. L’immagine di Danilo e Bonucci sconsolati al termine della gara contro il Monza è la fotografia del momento che stanno attraversando a Torino, così come le “coincidenze” di cui si è parlato poco fa evidenziano come alcuni giocatori (perché è sempre bene non generalizzare troppo) non si sentano nei propri panni. Con le ali quasi tarpate. Sarà giunta l’ora di cambiare qualcosa?