Andiamo a scoprire il giovane attaccante dell’Under 23 che sta stregando l’ambiente bianconero
PARAGONI SCOMODI – Dalla terra d’Argentina i talenti che incantano le platee calcistiche non mancano di certo. Basta andare a spulciare la fucina di talenti che il calcio albiceleste riesce a sfornare ogni anno per capire di essere una bottega di sicura rendita. La Juventus, di argentino, ha Paulo Dybala: attaccante dalle doti tecniche eccezionali, un sinistro come pochi al mondo e una capacità di gestione del pallone fuori dal comune. Tuttavia, i bianconeri dispongono di una squadra parallela, un organico che gioca la Serie C e che mette in mostra tutti i suoi talenti Under 23. In questo team figura il nome di Matìas Soulé, anche lui argentino, anche lui attaccante. Le statistiche non valorizzano abbastanza le doti del ragazzo: 5 gol e 5 assist in 30 presenze nella sua prima stagione in Italia. Ma parliamo di un classe 2003 che ha abbandonato la sua terra natia (giocava nel Velez) per approdare in uno dei club più blasonati d’Europa. Il paragone con la ‘Joya’ della squadra A è già stato affibbiato ad un ragazzo che preferisce far parlare il campo: ottimo piede mancino, baricentro basso e capacità di movimento nello stretto lo rendono uno degli osservati speciali della Continassa.
AFFARE – Massimiliano Allegri lo ha voluto in ritiro con i ‘grandi’, in modo da testarne da subito la pasta. Risultato? Vedasi partita contro il Cesena: assist dopo uno slalom tra gli avversari per il gol del 2-0 di McKennie e sinistro a giro (viziato da una deviazione) per la segnatura del definitivo 3-1. Ma nel match contro i romagnoli, Soulé ha dimostrato più di quanto descritto in precedenza, perché i movimenti da veterano dimostrati nel match non sono roba di poco conto. Gran bell’affare dello scouting targato Juventus che lo ha portato in Italia a parametro zero. Se son rose fioriranno, ma i semi sembrano essere di ottima qualità.