L’arrivo dell’attaccante rischia di mettere in discussione la permanenza di alcuni giocatori, con la società chiamata probabilmente a fare cassa tramite una cessione eccellente.
PROSPETTIVE – “Non sarà un mercato di gennaio né interessante né impegnativo.” A rigor di logica, potremmo azzardare che le parole pronunciate dall’amministratore delegato Maurizio Arrivabene circa un mese fa stridono con quello che poi è accaduto questa settimana. In pochi, ormai, speravano che Dusan Vlahovic approdasse a Torino, sia per il costo elevato della trattativa che per l’alto numero di pretendenti interessate al giocatore. Invece, è successo l’impensabile. Un terremoto, una scossa di adrenalina abbattutasi non solo sul mercato, ma anche sull’ambiente bianconero, laddove il rischio è che una semplice operazione assuma il carattere di una reazione a catena immediata pronta a colpire quel limbo, quello stadio intermedio in cui navigano vari giocatori ancora incerti sul proprio futuro. Per un campione che entra, spesso c’è un altro campione che deve essere sacrificato per fare cassa: in sostanza, l’enorme spesa investita per l’acquisto di Vlahovic dovrà con ogni probabilità essere ‘recuperata’ tramite una cessione eccellente. Magari non adesso, casomai a partire da giugno, quando il ring del mercato tornerà ad accendersi.
DE LIGT. Sarà lui ad essere sacrificato? Il colpo stellare dell’estate 2019 è diventato una delle certezze imprescindibili di Massimiliano Allegri, guadagnandosi poco a poco un posto da intoccabile nella retroguardia bianconera. Nei due anni e mezzo di permanenza il centrale olandese ha dimostrato una crescita esponenziale, non solo dal punto di vista tecnico, dato che le sue qualità sono indubbie, ma anche da quello personale, rivelandosi un leader a tutti gli effetti. Poco prima di Natale Mino Raiola, il suo procuratore, ha sentenziato: “De Ligt è pronto per un nuovo passo, credo lo pensi pure lui”. Parole che hanno lasciato l’amaro in bocca nel cuore degli juventini e che lasciano presagire un addio quasi inevitabile. Con l’età che avanza inesorabilmente per Bonucci e Chiellini, il centrale olandese rappresenta il presente e soprattutto il futuro della difesa bianconera, con la dirigenza che a suo tempo non ha badato a spese per strapparlo all’Ajax per 75 milioni di euro, superando la concorrenza spietata di diverse big europee. Tuttavia, nel contratto del giocatore, in scadenza nel 2024, sono presenti due clausole di recesso. La prima, che entrerà in vigore dopo il 30 giugno, è di 125 milioni di euro ed è generica, valida per tutti i club, ma nello stesso momento sarà valida anche una clausola rescissoria speciale per il Barcellona, da 75 milioni di euro (la stessa cifra spesa dalla Juventus nell’estate 2019). Questa clausola è stata voluta fortemente da Mino Raiola dopo aver trovato un’intesa con i blaugrana, prima dell’offensiva bianconera che ha approfittato della distanza tra domanda e offerta tra Barça e Ajax. Barcellona che peraltro, da sempre affascinato nei confronti del giocatore, sembra essere tornato alla carica e rimane alla finestra in attesa di nuovi sviluppi, anche se non è l’unica squadra interessata a lui: negli ultimi giorni è spuntato anche il Bayern Monaco. La lista delle pretendenti, dunque, si infittisce.
DYBALA. Sembrava tutto fatto, quando sulle pagine dei quotidiani troneggiava il classico “manca solo la firma”. Peccato che ancora non sia arrivata. L’argentino e la Juventus, che avevano raggiunto un accordo di massima ad ottobre, sono di nuovo distanti, segno che qualcosa è inevitabilmente andato storto. Dopo la partenza di Ronaldo, arrivata a campionato già iniziato, la trattativa per il rinnovo pareva essere decollata, con la Joya che accetta la proposta della società di 10 milioni di euro bonus compresi, seppur con un anno in più di contratto. Alla stretta di mano tra le parti sarebbe seguita l’ufficializzazione dell’accordo, che però settimana dopo settimana è stata rimandata continuamente trasformandosi in un mistero a tratti irrisolvibile. Vuoi le 27 partite saltate dall’argentino in due anni, tra problemi muscolari e infortuni al ginocchio, vuoi i risultati altalenanti in campionato, con la zona Champions sempre più distante e un futuro tutto da riprogrammare senza un’eventuale qualificazione: i rapporti hanno iniziato pian piano a raffreddarsi, generando continui botta e risposta tra la società e il giocatore. In attesa di febbraio, termine ultimo di questa lunga telenovela, varie squadre si sono nel frattempo interessate a Dybala, provando a sondare il terreno per un possibile trasferimento a parametro zero a partite da luglio: c’è l’Inter, ma anche il Tottenham di Antonio Conte. Ovvio che la dirigenza, così come Massimiliano Allegri, dovranno fare le loro valutazioni anche da un punto di vista tecnico, con Vlahovic e Dybala che potrebbero potenzialmente formare una coppia da urlo. Ma qualsiasi amore, anche il più dei romantici, può essere destinato a finire e quello della Joya, ferito nell’orgoglio e irritato dal passo indietro della Juventus, potrebbe lentamente trasformarsi in una dolce amicizia.