I numeri non tornano, il serbo non riesce ad esprimersi al meglio nel gioco di Allegri
SOTTOTONO – Tornato in pianta stabile dopo i problemi fisici che lo hanno limitato nella prima parte di stagione, il ritorno di Vlahovic all’interno del roster offensivo juventino non ha sortito gli effetti sperati. Non si capisce bene quale sia il motivo ma l’attaccante ex Fiorentina, non sembra riuscire ad esprimersi al meglio da quando è sbarcato a Torino. A vederlo girovagare per il campo sembra il ritratto di un calciatore smarrito e involuto.
Eppure il livello tecnico della Juventus rispetto alla scorsa stagione si è notevolmente alzato. Di Maria sta finalmente ritrovando continuità fisica e di prestazioni, Chiesa e Pogba stanno guadagnando minuti sul campo gradualmente, il suo amico e connazionale Kostic è una fucina di rifornimenti per gli attaccanti ma Dusan sta avendo “seri” problemi a trovare la via del gol. E si sa quanto gli attaccanti subiscono la carestia di reti ma l’ex attaccante viola è particolarmente legato al gol, tanto da palesare una scarsa tranquillità anche con il linguaggio del corpo.
Tante le attenuanti legate intorno al rendimento fin qui mediocre da parte di Vlahovic in bianconero; un normale periodo di adattamento, la pressione di giocare con la maglia della Juventus, la giovane età, il gioco attendista di Allegri.
Probabilmente tutte queste giustificazioni nascondono un filo di verità ma è innegabile che il rendimento del calciatore che più di un anno fa è stato pagato 70 milioni + 10 di bonus, non è soddisfacente e non è all’altezza del calciatore che aveva convinto Cherubini ed Agnelli ad aprire il portafoglio per portare via l’attaccante da Firenze nello scorso Gennaio.
Allegri ad inizio stagione aveva fissato l’obbiettivo dei 30 gol stagionali e a 3 mesi dal termine della stagione, Dusan ha segnato 10 reti in 24 presenze con l’ausilio di due rigori realizzati. Siamo quindi ad 1/3 dal traguardo fissato dall’allenatore livornese che sta lavorando anche per migliorare le giocate di Vlahovic spalle alla porta.
Nel match dell’Olimpico contro la Roma, l’attaccante è riuscito a tirare verso la porta solo in una circostanza, l’ennesima prestazione insufficiente per un calciatore che troppo spesso sembra un corpo estraneo rispetto al resto della squadra.
Il serbo è la classica punta rapace in area di rigore ma da quando è a Torino sembra aver perso lo smalto e la rabbia agonistica che ha dimostrato a Firenze tanto che le voci di mercato su un possibile addio si susseguono con insistenza.
Il rendimento del nativo di Belgrado è analogo a quello di Arek Milik che a breve dovrebbe rientrare a disposizione e non è folle pensare che Allegri possa preferire l’attaccante polacco che appare più funzionale anche nel legare il gioco con i compagni.
Tempi duri per Vlahovic che deve assolutamente dare una svolta alla sua stagione e forse anche alla sua carriera perché per il momento non sta rispettando le premesse di un calciatore pagato 80 milioni di euro che dovrebbe essere un punto fermo di un top club.