Il parere dell’ex Milan sul calcio italiano e la crescita del settore giovanile.
FIDUCIA E CORAGGIO – Ai microfoni di TuttomercatoWeb Radio è intervenuto Filippo Galli, ex difensore e in passato responsabile del settore giovanile del Milan.
Sull’eliminazione delle squadre italiane dalla Champions League
“Non so se ci sia un fil rouge dietro alle eliminazioni europee dei club italiani, ci vorrebbe un’analisi più articolata ma per quello che posso dire, secondo me il problema del calcio italiano è che cerchiamo sempre di pensare in modo speculativo e non propositivo. Puntiamo a far risultato col minimo sforzo, giocando in contrattacco. Chi è più lontano da quest’idea direi essere Atalanta e Milan, ma anche la stessa Roma. Il problema è che chi prova ad andare in maniera diversa dalla nostra cultura viene attaccato: o si cambia di paradigma il sistema, o viene difficile cambiare”
Gli allenatori in serie A hanno poca fiducia nei giovani?
“Quando le squadre non vanno bene gli allenatori spesso ricorrono ai 30enni, anche perché sono quelli che ti potrebbero creare pure più problemi di spogliatoio. Ci vuole forza volontà e nessuna paura di andare incontro al cambiamento”
Le squadre italiane arrivano sempre tardi sui giovani
“Ci sono strutture di scouting all’avanguardia anche in Italia. Manca semmai la possibilità di dare un certo tipo di percorso ai ragazzi, come fa per esempio l’Ajax. Tra chi dà qualcosa in più ai giovani metterei la Juventus, che ha la squadra Under-23. Manca quel pezzettino in più. Nelle altre squadre c’è un percorso per guidare i ragazzi fino ai 23 anni, mentre da noi spesso a 19, finita la Primavera, s’interrompe”