L’allenatore provoca i suoi in conferenza stampa dopo una brutta sconfitta interna contro i brianzoli
TORINO – E alla fine festeggia nuovamente il Monza. L’incrocio fra Palladino e la Juventus porta nuovamente fortuna, all’allenatore campano che esce dallo Stadium con i 3 punti e lancia un allarme rosso in una situazione divenuta delicata in casa bianconera. La Juventus si riscopre fragile e confusa nel primo tempo e cade davanti ad una squadra organizzata e libera mentalmente. L’aspetto psicologico entra sul terreno di gioco e gioca la sua partita dove un Monza libero dalle preoccupazioni riesce ad avere la meglio su una Juve che ha mille motivi per essere preoccupata dentro e fuori dal campo. Tutto sbagliato nel primo tempo dei bianconeri, in cui il centrocampo non funziona con Paredes ancora impalpabile e gli ospiti ne approfittano costruendo le basi di una vittoria con una difesa che da dopo Napoli ha perso delle certezze.
Il primo tempo passa agli archivi con le due reti subite per mano di Ciurria e Dani Mota e la Juventus con più di qualcosa da cambiare.
Allegri cerca di stravolgere la squadra con l’inserimento di Soulè, Iling Junior e Locatelli che rilevano De Sciglio, Kostic e Paredes.
Di Maria inizia ad entrare in partita ma le offensive bianconere si infrangono sui guantoni di Michele Di Gregorio che con un paio di interventi evita il gol che riapre la partita. Milik e Vlahovic provano ad alzare il livello degli attacchi e l’attaccante polacco troverebbe anche il colpo giusto ma Bremer non è lucido e intervenendo su un pallone che sarebbe entrato, attiva la sua posizione di fuorigioco che annulla il gol del 1-2.
Piove sul bagnato in un pomeriggio storto perché lo stesso Milik è costretto ad abbandonare il campo per un sospetto stiramento alla coscia sinistra che lascia la squadra in 10 perché Allegri ha finito le sostituzioni.
Sostituzioni tra i quali non rientra Pogba, che avrà qualche giorno in più su cui lavorare per mettere benzina nel suo motore e iniziare una nuova vita bianconera per quella che rimane forse l’unica nota lieta di un freddo pomeriggio di fine gennaio.