PERUGIA – Dopo il clamore dei mesi scorsi sembrava che la situazione del caso Suarez fosse risolta invece da qualche giorno è tornata sui giornali. Il capo della Procura della Repubblica dopo la varie fughe di notizie aveva deciso di stoppare le indagini sull’esame farsa sostenuto da Suarez presso l’università per stranieri di Perugia. Dopo pochi mesi l’indagine è stata ripresa. Subito sono stati dall’incarico universitario i docenti Stefania Spina e Lorenzo Rocca e la rettrice dell’Università Giuliana Grego Bolli, sono tati inseriti nel registro degli indagati anche alcuni esponenti del club bianconero, Fabio Paratici a due legali, Luigi Chiappero e Maria Turco. L’esame svolto in sessione privata istituita per l’occasione e le domande concordate con il giocatore hanno inficiato la prova, la procura sta indagando anche il coinvolgimento del club Torinese. Nella comunicazione si legge:
“(La Juventus) si era attivata, anche ai massimi livelli istituzionali per “accelerare” il riconoscimento della cittadinanza italiana, facendo, quindi ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’Università, tuttora in corso di approfondimento”.
La Juve risponde con un secco No a queste accuse e ribadisce attraverso i suoi legali la correttezza delle operazioni fatte da Paratici. Ma la Juve è accusata anche di aver fornito false notizie ai Pm, infatti è emerso da intercettazioni telefoniche che la legale del club, Maria Turco, abbia avuto delle conversazioni con l’università nelle quali si sottolineava la necessità di “accelerare” il tutto. Da questa necessità partirebbero le varie full immersion del giocatore, un esame messo in piedi ad hoc e delle domande precedentemente concordate ma non è tutto, alla luce di ciò la legale sarebbe indagata per “concorso in falso”. Naturalmente si sta ancora indagando e noi seguiremo eventuali sviluppi della questione.