BENEVENTO – Quella di oggi al Ciro Vigorito non è una semplice sfida tra due club ma un duello tra due ex compagni di squadra che hanno fatto tanto insieme. Sublimati nella notte di Atene del 2007 la coppia Pirlo-Inzaghi è stata l’anima del Milan di Ancelotti. Affiatati al Milan, sul campo e nello spogliatoio adesso sono rivali in panchina, entrambi provano a fare la differenza anche da lì.
DUE PERCORSI – Andrea Pirlo e Pippo Inzaghi stanno vivendo due momenti diversi della loro carriera, l’uno che si trova ad allenare una squadra che in Italia ha già vinto tutto e, ironia della sorte non riesce ad andare oltre la finale in Champions; l’altro allena una squadra che lo segue in una città che lo sostiene e sta facendo bene proiettando la Strega sulla via della salvezza. Due modi di allenare diversi, due società diverse e dei giocatori diversi, hanno anche fatto percorsi diversi per arrivare su quelle panchine. Pirlo è partito dalla Juve, un squadra già formata a livello di spogliatoio, una squadra che detiene il primato in Serie A; Inzaghi è partito da un Milan debole e fiacco e non ha avuto vita facile, ha dovuto scendere in serie C e ripensarsi per poter, oggi, allenare il Benevento in Serie A. Insomma, Pirlo e Inzaghi, due visioni e due metodi a confronto, il braccio e la mente legati dal Fil Rouge chiamato Milan, un legame indissolubile ma che stasera non servirà a molto. Da compagni in campo a rivali in panchina, che vinca il migliore.