La sida di stasera al Tardini potrebbe sembrare più una rimpatriata che una sfida dove l’obiettivo pricipale della Juvetus è quello di non sbagliare e non rallentare ancora di più, dopo lo stop contro l’Atalanta.
La gara sarà un amarcord per molti bianconeri, da Buffon che fece il suo esordio in serie A proprio qui, a Kulusevski, a Chiesa che è nato proprio mentre papà Enrico segnava gol in gialloblu, allo stesso Andrea Pirlo che due volte, prima nel 1998 e poi nel 2002, fu ad un passo dal vestire la maglia crociata. Ed è proprio sul filo dei ricordi e delle emozioni che gioca una tensione da risultato.
Infatti, anche se Pirlo non perde da quasi due mesi, vincendo quattro delle ultime cinque partite e sei delle ultime otto, rimane comunque a – 4 dal Milan e a – 3 dall’intera. Ciò che, però, impressiona di più guardando la classifica, sono i 6 pareggi in 12 partite di campionato.
Pirlo a Parma non avrà Dybala, fermo di nuovo per infortunio muscolare, e farà riposare Cuadrado, in un turnover figlio dei costanti impegni ravvicinati di quest’anno. E senza tempo per veri e propri allenamenti, la squadra deve tornare a vincere e a mettere il punto sull’obiettivo principale: vincere contro Parma e Fiorentina e chiudere il 2020 a 30 punti.
Il ttecnico inoltre, può contare su alcune certezze, come quella della linea difensiva De Ligt-Bonucci, come la scoperta di McKennie a centrocampo e la crescita esponenziale di Chiesa, e poi, la coppia d’attacco Morata-Ronaldo, che anche se non ha brillato contro l’Atalanta, è una certezza assoluta per Pirlo che ieri ha spiegato:
“Fisicamente stiamo bene e lo abbiamo dimostrato contro l’Atalanta. Abbiamo giocato al loro livello e a volte siamo stati superiori fisicamente. Il rammarico è non aver sfruttatole opportunità. Con il Parma mi aspetto una partita classica, loro cercheranno di difendersi e ripartire. Bisognerà cercare di fare bene le marcature preventive. “
Preoccupazioni che riguardano tutti gli allenatori che si ritrovano contro il Parma.