È la 32° volta che s’incontrano in Coppa Italia, per un match tanto atteso quanto dall’inizio inaspettato, dal fascino tenebroso, dove la Juventus è sotto di un gol dopo appena otto minuti. L’Inter trova il vantaggio con Lautaro, che anticipa De Ligt e sorprende Buffon con un tiro non del tutto irresistibile. Fortuna, però, che stiamo parlando del derby d’Italia, una partita che non ha certo bisogno di motivazioni ulteriori. La reazione della squadra di Pirlo è per lo più immediata, ed è allora che la semifinale si accende. I bianconeri si fanno sempre più padroni dei nerazzurri, tanto che la squadra di Conte non tira praticamente più importa nella prima parte di gara. Ad aggiustarla ci pensa l’immancabile Cristiano Ronaldo dagli undici metri, grazie al rigore guadagnato dal motorino Cuadrado (tra i migliori questa sera).
Equilibrio ristabilito, sul tabellino, perché da quel momento in poi in campo c’è una Juve molto più consapevole della sua forza, una squadra quadrata, con un carattere (o stile che si voglia definire) ben definito. Una squadra a caccia della vittoria, attenta all’importanza del fattore campo in una semifinale contro un avversario così forte. Perché l’Inter, se vuole, ha dimostrato di poter essere micidiale anche senza Lautaro ed Hakimi, testimoni d’eccezione Demiral e Buffon che hanno salvato il risultato con due miracoli. La squadra di Conte ha grande intensità e talento, è l’outsider di questa stagione che oggi ha dovuto piegare la testa alla nuova Juventus targata Pirlo. È questo, probabilmente, il successo più grande di stasera, ottenuto dopo un combattimento maschio (9 ammoniti totali) e degno di un match che tutti si aspettavano. Una gara dove la Juve ha creato e poi gestito in maniera perfetta la partita, da grande squadra, sopratutto dopo il raddoppio di un rapace CR7 che si avventa sull’errore madornale firmato “Handanovic feat. Bastoni”.
Compiuto la rimonta, sull’onda dell’entusiasmo e della voglia di crederci e non mollare un centimetro, la Juventus ha dominato la partita imponendo il proprio gioco, senza rischiare più del dovuto. Un successo veritiero di cui bisogna dare merito a Pirlo, che ha finalmente svelato la sua Juve tatticamente perfetta, una squadra che sa quello che vuole ed è consapevole di poterlo ottenere. La Scala del Calcio è stata sbancata, il verdetto lo avremo martedì prossimo (9 Febbraio) allo Stadium di Torino, adesso testa al campionato e alla Roma… perché ora l’obiettivo è non fermarsi.