Dopo nove anni di scudetto sul petto, tre allenatori di primissima fascia (Antonio Conte, Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri) la Juve si affida al maestro Pirlo per proseguire, continuare o creare un altro progetto vincente. Tutto inizia da un certo Arrigo Sacchi che plasma ed inspira moltissimi allenatori, in particolar modo, un suo allievo di nome Carlo Ancellotti, suo vice ai mondiali USA 94. Sebbene pochi lo ricordano, mister Ancellotti era ad un passo dall’esonero con il Parma nel campionato 1999/2000 ed alla fine concluse la stagione con uno storico secondo posto. Due anni di Juventus (con poca intesa con i tifosi juventini) e poi Milan per molti anni e con molte soddisfazioni. Proprio ai tempi del Milan ci fu quell’intuizione che face scalpore: arretrare di 30 metri la posizione dell’allora trequartista Andrea Pirlo. Una cosa geniale. Un adattare i giocatori al gioco di quadra per lo schema di gioco.
IL PUNTO – La Juventus di Pirlo è una squadra composta da campioni assoluti e da giovani dell’U23 che spesso e volentieri giocano titolari. Fondere schermi innovativi, campioni assoluti e giovani debuttanti in una squadra che vince è cosa molto difficile. Non impossibile. Chi ha giocato e “mastica” calcio vede nella Juventus un modo nuovo di giocare. Un affascinante progetto da capire, copiare e reinventare.
IL CALCIO CHE VORREI – E’ il titolo della tesi di Pirlo con relatore Ulivieri.
“L’idea fondamentale del mio calcio è basata sulla volontà di un calcio propositivo, di possesso e di attacco. Vorrei giocare un calcio totale e collettivo, con 11 giocatori attivi in fase offensiva e difensiva. Manipolando spazi e tempi, abbiamo l’ambizione di comandare il gioco in ambedue le fasi”
ecco un altro piccolo estratto:
“Credo che negli ultimi 30 metri la creatività ed il talento individuale debbano farla da padrone, con i giocatori liberi di potersi esprimere cercando delle giocate decisive”.
Musica per le orecchie di CR7, Morata e Dybala.
I PRECENTI – Gli anni dopo calciopoli sono stati molto duri ma hanno sfornato giocatori del calibro di Marchisio, De Ceglie e Giovinco. Dalla formica atomica in poi non abbiamo notato giovani da prima squadra. Da Juventus. Fino all’arrivo del maestro che schiera alla prima da debuttante in serie A, alla prima giornata, Frabotta. I tifosi hanno iniziato a googolare “Frabotta Juve”. Piacevole stupore generale anche per il 3 – 0 rifilato allo Spezia.
TUTTA LA FIDUCIA – I risultati ottenuti fino ad ora non sono in linea con gli ultimi 9 anni. E’ vero. Andrea Pirlo merita fiducia per la sua idea di calcio e per quello che sta costruendo. Soprattutto perché lo sta facendo in una squadra che vince da anni e che si chiama Juventus. I vecchi professori di lettere sono abituati a dire: “la storia non si fa con i se e con i ma”. Provate ad immaginare se Ancellotti non avesse fatto giocare Pirlo davanti la difesa cosa sarebbe successo alla Nazionale nel 2006 ed alla Juventus di Conte nel 2012.
Gli esperimenti hanno dei rischi ma a volte pagano.
Bello!!! E chi se lo ricordava ancillotti al parma!