Il ritorno alla quotidianità del club e della Serie A dopo la sosta nazionali è sempre ad alto rischio scivolone. I lunghi viaggi, il ritmo spezzato, le eventuali “ferite di guerra” dei rientranti calciatori si fanno spesso sentire nel corpo e nell’approccio mentale. La Juventus ha quattro giorni per provare ad esorcizzare il pericoli e le difficoltà, anche se sulla carta il bilancio ad oggi conferma la regola. Tra gli acciacchi di Chiesa (che come confermato dal bollettino odierno salterà la prossima gara di campionato), e le sempre presenti polemiche (dalla quarantena violata di McKennie, al caos organizzativo sfociato nelle qualificazioni sudamericane nel corso di Brasile – Argentina) anche questa volta a Torino la pausa porta un carico non indifferente di problemi da risolvere sul tavolo di Massimiliano Allegri.
Come se non bastasse, ad attendere la Juventus c’è una delle prove più ostiche del campionato: Il Napoli di Luciano Spalletti. L’avversario forse peggiore, in un momento già delicato che ad appena due giornate dall’inizio vede i bianconeri alle prese con le (al momento non allarmanti, ma neanche tralasciabili) difficoltà di una stagione che si preannuncia particolarmente impegnativa. A solo un punto in classifica (meno cinque dalle prime della classe), con un tour de force che da qui a Ottobre con l’inizio della Champions prevede 7 partite in 20 giorni, è ufficialmente arrivata la prima salita della stagione. Da Napoli al derby con il Torino, la parola d’ordine sarà pedalare alla ricerca di risultati e identità. La nota lieta? Il Kean visto in azzurro può essere una freccia fondamentale nella faretra bianconera. Ogni tanto, insieme al bollettino di guerra la Nazionale porta anche qualche regalo.