Il professore e direttore Isokinetic di Torino analizza l’infortunio di Chiesa e spiega i tempi di recupero.
DICHIARAZIONI – Il dottor Fabrizio Tencone, Direttore Isokinetic di Torino, ha spiegato il tipo di infortunio accorso a Federico Chiesa nel match di domenica contro la Roma, analizzando anche i tempi di recupero, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Di seguito le parole del medico chirurgo riportate dalle colonne di Tuttosport:
Sul tipo di infortunio:
“Chiesa sarà operato per la ricostruzione del legamento crociato anteriore. Da quel che ho capito si tratta di una lesione “isolata”, significa che non ci sono stati altri danni e questo è positivo. Di incoraggiante c’è anche il fatto che Chiesa sia giovane ma non giovanissimo. Abbiamo finora constatato che il rischio di rifarsi male è più alto negli under 20. Per i più grandi le probabilità sembrano decisamente minori”
Sui tempi di recupero:
“Ormai nei tempi di recupero nessuno va in cerca di record: 6, 7, 8 mesi. E’ inutile stare a contare le settimane. L’importante è non avere fretta e abbassare o annullare il pericolo di rifarsi male. Comunque sì: i dati dicono che in questo caso, di norma, il rientro al calcio agonistico è ipotizzabile per la prossima stagione”.
Il post operazione:
“Già dopo l’intervento, anche con il tutore, ci sarà un riposo attivo: Chiesa dovrà cominciare a fare esercizi e fisioterapia blanda ma utile per mantenere tono muscolare e caratteristiche che è bene non perdere nelle prime settimane. Primo grande step: quando togli le stampelle devi camminare bene, e di solito servono 3-4 settimane. Un altro momento cruciale è quando cominci a corricchiare anche solo in modo blando sul tapis roulant. E qui potenzialmente occorrono 3 mesi dall’intervento. Anche se oggi non si tende a parlare di tempi precisi, si preferisce invece osservare criteri di recupero: quando sei sgonfio puoi fare quello, quando pieghi a 120 gradi puoi fare quell’altro. Finché non ottieni un determinato risultato è inutile mettersi a fare cose che non sei ancora pronto a fare”.
Sul recupero psicologico:
“Sostanzialmente non è immaginabile che questo tipo di infortuni lasci degli strascichi. Neppure a livello psicologico. Se quando torni a giocare non ti senti sicuro vuol semplicemente dire che non sei ancora pronto e devi recuperare ancora un po’. In realtà lo shock da infortunio viene assorbito in modo diverso da persona a persona e non è detto che un “lottatore” sia avvantaggiato. Ma è chiaro che se nella fase di recupero sei più attento, più preciso e sei professionale nello stile di vita, allora rendi tutto più semplice”.