La Juventus accede ai quarti di finale di Coppa Italia dopo aver strapazzato la Sampdoria per 4-1, al termine di una partita giocata a 1000 all’ora dalla squadra di Allegri
Che vita se durasse verrebbe da dire questa sera al termine di Juventus – Sampdoria. Una squadra che segna 4 gol, gioca con il piede sull’acceleratore dal primo al 90esimo e tiene alta l’intensità rischiando poco e nulla: un qualcosa di inedito probabilmente da due anni a questa parte. Una prestazione che fa ben sperare per il prosieguo dell’annata e per una qualificazione Champions League da non fallire.
I ragazzi guidati quest’oggi da Landucci cercano subito di tenere alto il pressing e di comandare il gioco, grazie anche all’idea del doppio playmaker (Arthur assieme a Locatelli) che ha permesso una limpida fluidità di manovra. Continui scambi, verticalizzazioni, incursioni in area, ma il pallone non sembra voler entrare, fino al minuto 25 quando Morata guadagna una punizione dal limite dell’area. Dal punto di battuta va Cuadrado che non calcia in modo irresistibile, ma tanto basta per trafiggere un Falcone non esente da colpe: 1-0 Juve. Neanche un minuto e la Juve potrebbe trovarsi sul 2-0 con una bella azione che ha premiato ancora Morata, ma il VAR cancella il gol allo spagnolo a causa di un intervento irregolare di Rabiot ai danni di Rincòn. Da palla inattiva la vecchia signora è sempre molto pericolosa e Falcone deve chiudere il telepass sul tocco a botta sicura di Rugani da calcio d’angolo. Il numero 33 dei genovesi deve ripetersi su un particolarmente ispirato Morata, riscattando in parte l’errore sull’1-0.
Secondo tempo che si apre come si è chiuso il primo, ovvero con ‘Madama’ affamata di gol e carica di ferocia e una Samp guardinga e timida. Al minuto 52 il raddoppio bianconero con Rugani che trova un grandissimo stacco di testa sul cross di Arthur e manda la palla all’angolino. Sembra una giornata di totale divertimento per i ragazzi di Landucci, i quali hanno abbassato il ritmo infernale dei primi 60 minuti e subiscono, al primo vero affondo doriano, il gol che potrebbe riaprire la gara con Conti. Questa rete sembra incanalare la banda Landucci verso il solito spartito ‘made in Juventus’ fatto di paura e calo d’intensità e per poco l’ecatombe si materializza con un cross da sinistra e l’inserimento di Askildsen, ma il norvegese manca clamorosamente l’appuntamento col pallone. Serve un bicchiere d’acqua gelato per i bianconeri per risvegliarsi dal torpore e per fortuna sarà così: 4 minuti dopo il neo entrato Dybala beneficia di un recupero in zona offensiva di Locatelli e scarica il sinistro micidiale su cui Falcone non può nulla. Il momento di far entrare qualche ragazzo è arrivato ed è Marley Aké il prescelto di Landucci, una scelta che si rivelerà azzeccata appena 3 minuti dal suo ingresso in campo: prende palla da sinistra, scatto rapidissimo verso l’area di rigore, Augello non può far altro che stenderlo. Calcio di rigore per una ‘vecchia signora’ che questa sera si è messa in tiro, dimostrando di avere ancora le caratteristiche per affascinare. Sul dischetto è glaciale Alvaro Morata, il quale realizza un gol meritato per la sua prestazione odierna e conferma il trend di mister Landucci: 2 partite da allenatore, 4 gol in entrambe. La palla del 5-1 ce l’ha Adrien Rabiot che si infila in area dopo una percussione dominante, ma scarica il sinistro sul palo esterno. Il fischio finale è la fine dell’enorme sofferenza per la Sampdoria, ma si spera non sia la fine di un percorso che dice 10 risultati utili consecutivi (11 se vogliamo considerare i 90 minuti della Supercoppa Italiana). Domenica si va a San Siro per affrontare il Milan nella tana del diavolo e tentare l’assalto al quarto posto distante soltanto un punto (anche se l’Atalanta dispone di una gara in meno): alla faccia degli infedeli di fine estate.