Le parole del padre del difensore bianconero
ORGOGLIO – Una delle sorprese più positive dell’ultimo periodo in casa bianconera è la crescita di Federico Gatti.
Il difensore italiano, alla prima stagione con la maglia della Juventus si è tolto la soddisfazione di decidere l’andata dei quarti di finale di Europa League con un suo gol e si sta ritagliando uno spazio importante nella difesa a 3 di Massimiliano Allegri.
A Sportitalia ha parlato il padre del giocatore, Ludovico Gatti che ha commentato il momento del figlio, Federico:
La sua stagione –
“Io, da suo tifoso che ha seguito tutte le sue partite, posso dire che più in generale la Juventus sta avendo una annata molto complicata. La squadra è stata bravissima a ricompattarsi dopo la penalizzazione. Poi certo, prima ancora di quello nella prima parte di stagione la Juve ha avuto un rendimento più altalenante, ma va detto che affrontava avversari che erano molto più in forma rispetto ad adesso: vedi il PSG e il Benfica”.
Il gol contro lo Sportng –
“Ho avuto una bella scarica di adrenalina. Anche se c’è da dire che ormai, da quando c’è il VAR, bisogna andare cauti con l’esultanza perché poi si rischi che ti si strozzi in gola. In ogni caso, sicuramente sono stato pieno di orgoglio”.
Il suo minutaggio in crescita –
“Direi di sì. Si è gettato in questa esperienza con tutto sé stesso. All’inizio ha avuto bisogno di adattarsi, ma del resto per Federico si trattava di una realtà completamente nuova. Il periodo di adattamento era qualcosa di logico, ma sin dall’inizio ha lavorato col piglio giusto”.
La chiamata della Juve –
“Non sono ipocrita e dico che quando mio figlio era in Serie D e lo chiamò la Pro Patria, già in quel momento pensavo che avesse raggiunto un livello molto alto. Devo dire che Federico ha sempre avuto quel qualcosa in più dentro di sé, diciamo che doveva essere scoperto. Sono convinto che nei campionati minori ci siano tanti altri ragazzi talentuosi come lui. In questo senso Federico è stato appunto fortunato a trovare le persone giuste. A volte è proprio questione di opportunità. In più lui ha quel modo positivo di fare che facilmente entra nel cuore degli altri: è un grande lottatore e mette sempre il cuore in quello che fa. E infatti anche ieri sera dopo il gol è stato subito rincorso da alcune persone esperte con alle spalle centinaia di partite ufficiali: ancora di più che per la marcatura di per sé, è stata questa la cosa che mi ha reso più felice”.