Non era facile l’incontro contro i toscani, la formazione di Mister Motta era attesa ad una prova convincente, non soltanto per il risultato. Una prestazione priva di agonismo, e poco convincente da un punto di vista tattico, avrebbe sicuramente risucchiato la squadra in una spirale pericolosa. Il totale Black out palesato contro il Benfica, anche se non ha avuto grosse ripercussioni per il cammino in Champions, dove bianconeri ritroveranno un PSV Eindhoven già superato nella fase a gironi, aveva però prodotto una dura contestazione da parte della tifoseria.
Pronti via e l’Empoli si porta in vantaggio con il classico gol dell’ex, De Sciglio, che non esulta.
La disattenzione sui calci d’angolo palesata con il Milan, sembrava risolta nell’incontro di Napoli, ma oggi la difesa bianconera lasciando solo De Sciglio di colpire agevolmente di testa, ha evidenziato una pericolosa lacuna nelle marcature in area. Stesso errore di posizionamento, sempre su calcio d’angolo, si ripeteva qualche minuto dopo, quando Esposito era libero di calciare in porta, fortunatamente senza conseguenze. Anche sul rigore concesso all’Empoli, e poi giustamente annullato da Zufferli, dopo l’on-field review per tocco di braccio di Anjorin, spicca l’errore di valutazione di Locatelli (buona comunque la sua prova), che lascia scorrere un pallone che andava intercettato.
Il primo tempo si chiude con l’Empoli in vantaggio di misura, ed una Juventus in grossa difficoltà.
Nel secondo tempo la musica cambia, i bianconeri aumentano il ritmo e creano occasioni da gol a grappoli. Finalmente al minuto 61, il gol della rinascita di Kolo Muani, che supera caparbiamente in area Goglichidze, e con la freddezza dell’attaccante di razza, piazza la palla di destro sul primo palo, dove l’incolpevole Vasquez non può arrivarci.
E un gol liberatorio per tutti, tifosi, Mister Motta e i calciatori, speriamo sia ricordato come l’inizio della risalita, non soltanto in classifica. Ormai è evidente che il ritmo della Juventus è da grande squadra, e soltanto tre minuti dopo grazie ad Yildiz, che con una danza sul pallone che ricorda Zidane, salta due avversari e serve la palla a Weah, che calcia forte in porta, ma il suo tiro trova la deviazione di Kolo Muani che prende in controtempo un non impeccabile Vasquez, portando il punteggio sul 2 a 1.
La partita praticamente finisce, anche se il risultato è ancora in bilico quando ritornano vecchi fantasmi sulla pregevole girata in porta di Esposito, l’Empoli sembra aver perso lo smalto iniziale del primo tempo, forse anche dovuto al cambio di ritmo che la Juventus imprimeva alla gara.
Al 65° Vlahovic, subentrato a Yildiz, forse inizialmente non trovando tutti d’accordo, di rabbia scarica un sinistro nell’incrocio dei pali difesi da Vasquez. Sul 3 a 1 la Juventus non molla, continua a giocare e cercare la rete, che puntualmente arriva grazie ad una magia di Conceiçao su lancio di Thuram. Il 4 a 1 finale fa dimenticare al popolo bianconero le amnesie viste nella prima frazione di gioco, soprattutto in fase difensiva, i soliti errori, squadra lunga, poco pressing in attacco e passaggi imprecisi.
Ma occorre, in conclusione, dare i giusti meriti a Mister Motta, non deve essere stato facile per lui dopo il vantaggio iniziale dell’Empoli, la squadra nel secondo tempo ha dimostrato di essere con lui, ha giocato per il suo allenatore e sarebbe un peccato non rivedere questo spirito e questa voglia di vincere, da qui alla fine della stagione.