Il Grifone, guidato dall’ottimo Viera, ex bianconero, sarà di scena sabato 29 marzo all’Allianz Stadium, per un incontro che la Juventus avrebbe potuto rendere una finale di Champions, se solo avesse voluto.
La classifica odierna, dopo le sciagurate prove contro Atalanta e Fiorentina, zero gol fatti e sette raccolti in fondo al sacco, se dovesse confermarsi, escluderebbe i bianconeri dalla prossima Champions League, un danno economico rilevante,oltre che sportivo.
Ma torniamo all’incontro con i rossoblu.
L’ultima vittoria del Genoa sul campo della Juventus, è datata 20 gennaio 1991, al Delle Alpi, 34 anni fa, vittoria di misura con rete di Tomas Skuhravy, era la Juve di Baggio e Schillaci guidata da Maifredi, e tanti tifosi bianconeri che saranno presenti sabato allo Stadium non erano ancora nati.
A nove giornate dalla fine, la squadra non deve mollare, l’obbiettivo è il quarto posto, il ritorno nella massima competizione europea per club non può essere mancato, lo impone la storia di questa società.
Per questo motivo, non ne vediamo altri, la società ha rimosso dall’incarico Thiago Motta, ed ha affidato la panchina all’ex Igor Tudor, nel ruolo di “traghettatore”, che il croato aveva già ricoperto alla Lazio, guidando i capitolini, del dopo Sarri, centrando la qualificazione in Europa League.
Poi il prossimo anno, forse, si ripartirà con altri protagonisti, anche se nel contratto del tecnico di Spalato, le parti hanno inserito una clausola che prevede, nel caso di qualificazione alla prossima Champions League, un ulteriore anno con scadenza a giugno 2026, vedremo cosa succederà.
La partita di sabato non è di quelle facili, il Genoa è virtualmente salvo, con remote possibilità di andare in Europa, ma il pericolo è proprio la sua tranquillità, che purtroppo manca alla Juventus.
Per questo motivo lo Stadium non deve fare l’errore di mostrarsi ostile alla squadra fin dai primi minuti, sabato conterà solo vincere, non convincere.
Ma addentriamoci, come di consueto, all’aspetto tattico, che cerchiamo sempre in punta di piedi di proporre.
Analizziamo, prendendo come riferimento, la partita che i rossoblù hanno disputato e perso per una rete a zero a San Siro contro l’Inter.
Dalle immagini possiamo vedere che la difesa del Genoa su azione da calcio d’angolo, in partenza è ben posizionata, non presenta sbavature, corretta la densità in area e marcature attente, sia sul portatore di palla che sull’attaccante al ridosso dell’area.

Il difensore del Genoa esce subito sul portatore di palla, e l’altro difensore non è in una posizione troppo lontana in un eventuale scarico.


L’azione si conclude con un cross in area, che porta ad un pericolo per la porta difesa da Leali, ma non per un disposizione errata, ma per la mancanza di attenzione da parte dei difensori genoani nel leggere lo sviluppo dell’azione.




Ma andiamo adesso a vedere il posizionamento dei rossoblù su calcio d’angolo a proprio favore.
Un calciatore e’ appena a ridosso dell’area, troppo libero in caso di pallone in uscita, il resto del Genoa si dirige verso il centro area in maniera pericolosa.

La palla si dirige nell’area piccola, sull’attaccante lasciato colpevolmente libero, che la colpisce di testa.



Infine vediamo come è scaturita la rete che ha dato la vittoria all’Inter, nata su azione d’angolo.


Troppa densità nell’area piccola da parte della difesa rossoblù, che non consente una marcatura adeguata.



Impossibile per Leali intervenire, anche per un non impeccabile posizionamento iniziale da parte della sua difesa..

Per Lautaro, infatti, è un gioco da ragazzi girare in porta per il vantaggio nerazzurro.



l’argentino è completamente indisturbato nel saltare tra tre difensori, e depositare la sfera in rete.
Possiamo concludere che, considerato che Vlahovic è molto apprezzato da Tudor, e tenuto conto della capacità acrobatica sul gioco aereo dell’attaccante bianconero, la possibilità di scardinare la difesa rossoblù su calcio d’angolo potrebbe essere una opzione da non trascurare, tenuto conto anche di una maggiore fisicità ed elevazione del serbo rispetto all’argentino.
Confidiamo nella voglia di riscatto di Vlahovic, che ha l’occasione di rendere difficile una sua cessione, soprattutto nell’eventualità che sia Tudor al timone anche per la prossima stagione.
La massima competizione nazionale si avvia, comunque, alla sua conclusione, non sappiamo se i bianconeri centreranno l’ingresso in Champions, l’ultimo traguardo rimasto, ma in ogni caso il cammino in campionato resta comunque negativo, la squadra ha viaggiato a fari spenti per quasi tutta la stagione, dando soltanto a tratti l’impressione di poter fare quel salto di qualità, per poi puntare a tornare a vincere il prossimo anno, nei momenti importanti è caduta rovinosamente, ed i numerosi pareggi ne hanno, purtroppo, condizionato il cammino.
E’ rimasta imbattuta in campionato a lungo, ma la partita con l’Atalanta, autentico spartiacque per riaprire se pur una remota possibilità di inserimento nella corsa al titolo, è stata fallita, forse anche per la mancanza in squadra di un vero leader, capace di prendere per mano il gruppo, nei momenti importanti, e trascinarlo fuori dalla tempesta.
Tornando all’ultima vittoria del Grifone sul campo della Juventus, 34 anni fa, possiamo soltanto provare la sensazione, se andiamo a rivedere le immagini a colori sbiadite che mettono malinconia, che il calcio di oggi, per regole cambiate e velocità di gioco, è davvero un altro sport rispetto ad ieri, una sorta di Jurassic Park, ai ragazzi il compito di un ritorno al futuro.