Dopo l’autorizzazione della Consob all’aumento di capitale, sono crollate le azioni del club bianconero, il cui valore è ora dimezzato.
CRISI? – Dopo la diffusione della notizia relativa all’aumento di capitale (grazie al via libera della Consob), la Juventus ha registrato un netto crollo in borsa. A scoraggiare gli investitori, infatti, sono le condizioni economiche dell’esborso da parte dei soci per far fronte al rosso di bilancio e provare a rilanciarsi. Come riporta il Corriere dello Sport, le azioni della Juventus hanno subito un ribasso del 10% a causa dell’impatto fortemente diluitivo per i vecchi azionisti. Il quotidiano dichiara che 400 milioni è la somma che i soci dovranno sborsare per mantenere integra la loro quota percentuale quando l’operazione sarà completata, ovvero il 47,4% del capitale. Exor, che controlla la Juventus con una quota del 63,8%, si è comunque impegnata a sottoscrivere un esborso di 255,2 milioni, ma l’incertezza sull’appetibilità dell’operazione (soprattutto per i fondi d’investimento) ha richiesto lo sconto del 35% sul prezzo teorico. L’evidente deprezzamento del capitale ha quindi trascinato al ribasso le azioni, con il valore attuale del club che ha toccato minimi che non si vedevano dal 2018, prima dell’operazione CR7 che avevano spinto il club bianconero a un valore di 1,7 miliardi prima della pandemia. Da quel momento, tutti gli asset calcistici si sono deprezzati, ma la Juve ha perso oltre metà del suo valore, attualmente fissato a 844 milioni circa.