E’ inevitabile che la sentenza relativa a Juventus-Napoli non giocata dello scorso 4 ottobre, che ha confermato il 3-0 a tavolino a favore dei bianconeri, continui a far parlare.
La FIGC è stata molto chiara nel comunicato emesso, affermando che il club partenopeo avrebbe costruito una sorta di alibi a regola d’arte per non giocare la partita, coinvolgendo anche l’ASL della Regione Campania. La vicenda, però, non sarebbe finita qui. Infatti, la società di De Laurentiis ricorrerà nuovamente in appello presso il Collegio di Garanzia del CONI, per provare con l’ennesimo tentativo a ribaltare il giudizio finale.
Discussioni e dibattiti vari sarebbero stati innescati soprattutto nel leggere il comunicato della FIGC relativo alla sentenza, che sottolinea, in pratica, come i napoletani non abbiano rispettato il protocollo, e inoltre, come abbiano apparentemente pianificato la situazione così da non disputare il match.
A questo riguardo si è espresso il magistrato Catello Maresca in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. E parlando della decisione presa dalla Corte d’Appello, ha dichiarato: “Svolgo questa professione da vent’anni e mai mi è capitato di leggere delle parole così dure, nemmeno nei processi per mafia. Ho letto tante sentenze, ma una così violenta mai. Sono sconcertato dal tono e dalla motivazione; è come giudicare qualcuno senza processo. Nel caso in cui si trattasse veramente di frode sportiva la cosa migliore sarebbe stata quella di inviare gli atti alla Procura della Repubblica, ma non è stato fatto. Sono un tifoso del Napoli, ma la mia è una valutazione da giurista: mi auguro che il Collegio di Garanzia del CONI faccia chiarezza”.