Si affrontavano per la partita di andata all’ Allianz Stadium di Torino la Juventus e il PSV di Eindhoven, la vincente sarà ammessa agli ottavi di finale della nuova Champions League. La nuova formula voluta dall’UEFA, non convince, le due compagini infatti, si ritrovano di nuovo avversarie dopo essersi già incontrate il 17 settembre dello scorso anno nella fase preliminare. In quell’occasione i bianconeri ebbero la meglio degli olandesi con un convincente 3 a 1.
Pronti via e la Juventus è subito aggressiva, gli olandesi sono distanti tra le linee e il pressing dei bianconeri è davvero ben coordinato. Il PSV nel primo quarto di gara non trova il bandolo della matassa, sembra intimorito dal gioco fluido e pressante dei ragazzi di mister Motta.
Al minuto 34 la Juventus raccoglie i frutti del suo gioco, il merito è di Gatti, il difensore più di tutti incarna lo spirito bianconero, che recupera una palla sulla destra, crossa al centro, la sfera viene respinta dalla difesa olandese, ma è sempre Gatti a scodellarla al centro dove arriva McKennie con un destro al volo, tagliente e preciso, che non lascia scampo all’estremo difensore olandese.
Il vantaggio sembra tranquillizzare la Juventus, anche se in vista del ritorno servirebbe un altro gol. A sinistra Yildiz viene raddoppiato e questo ne limita il suo raggio d’azione, viene infatti sostituito nel secondo tempo da Mbangula. La squadra di Eindhoven si rende pericolosa con Saibari e de Jong, ma la difesa bianconera controlla senza grossi patemi.
La prima frazione di gioco si conclude con il vantaggio di misura, ma ci consegna all’intervallo una gran bella squadra, propositiva, sempre alla ricerca della verticalizzazione e con un eccellente pressing di squadra. Da rimarcare la prova di Renato Veiga, davvero ottimo in fase di costruzione, buon lancio preciso, ma qualche sbavatura difensiva. Il PSV è una buona squadra, ordinata e compassata, quasi una squadra italiana degli anni 80’ in modalità trasferta a difesa dell’ 1 a 0, ma la Juventus ha il merito di non dargli spazio e tempo per far partire quella ragnatela di passaggi, che non appartiene alla scuola del calcio totale, ma che gli consente, quando la Juventus rallenta il pressing, di creare buone occasioni.
Il secondo tempo inizia con i bianconeri più distanti tra linee e con meno ritmo, ma al 51° Weah ruba palla a centrocampo ed arriva fino in fondo sulla destra, dove crossa al centro per Mbangula, il belga colpisce al volo tutto solo, ma di testa Flamingo salva a portiere battuto. Quando tutto lascia pensare che la partita sia in totale controllo della Juventus, si materializza il pareggio del PSV ad opera dell’ex interista Perisic, che complice una distrazione difensiva, dopo aver stoppato il pallone con il destro se lo porta sul sinistro ed insacca con un forte tiro nell’angolo basso a destra di un Di Gregorio, non esente da colpe. Il pareggio olandese fa calare il gelo sui quarantamila sostenitori bianconeri presenti all’Allianz, la Juventus accusa il colpo e sembra non avere le forze, più mentali che fisiche, per reagire. Al 58° forse la svolta dell’incontro; esce Nico González, ed al suo posto subentra Francisco Conceição. Il portoghese ha una marcia in più, all’82° vola sulla destra su assist del solito Gatti, si beve Mauro e indirizza al centro un pallone rasoterra e forte, Benitez respinge verso il centro, dove di rapina Mbangula deve solo depositare la palla nella porta sguarnita.
È la rete della liberazione, che porta la Juventus ad affrontare il ritorno con meno pressione, ma con un risultato che lascia comunque aperto il discorso qualificazione per il passaggio agli ottavi della massima competizione europea per club.
Nel calcio nulla è scontato, ma nel match di ritorno in Olanda, fissato per il 19 febbraio, la Vecchia Signora non potrà assolutamente fallire l’appuntamento con la storia, e la storia ci ricorda che la Juventus con le 9 finali in Champions disputate, non sara’ mai una comparsa, ma soltanto una protagonista, sempre e comunque.