Il conto, salato, dopo la sconfitta contro la Lazio all’Olimpico, – la terza consecutiva tra campionato e Champions League – come spesso succede nel calcio viene presentato all’allenatore.
Non potendo cacciare via tutti i giocatori, è più facile mandare via soltanto una persona, in questo caso Igor Tudor.
Ovviamente le colpe non sono solo del tecnico di Spalato, in campo ci vanno i giocatori, e se la sconfitta contro il Real Madrid poteva in qualche modo essere metabolizzata, le disfatte contro Como e Lazio erano difficilmente accettabili dall’ambiente.

A sostituire Igor Tudor sulla panchina della Juventus sarà Luciano Spalletti, il tecnico di Certaldo ha un curriculum importante:
1 Coppa Italia Serie C con l’Empoli 1995-1996; 2 Coppa Italia con la Roma nel 2006-2007 e 2007-2008; 1 Supercoppa italiana con la Roma nel 2007; 1 Coppa di Russia con lo Zenit nel 2009-2010; 2 Campionato russo con lo Zenit nel 2010 e 2011-2012; 1 Supercoppa di Russia con lo Zenit nel 2011, e 1 Campionato italiano con il Napoli nel 2022-2023.
Meno fortunata l’esperienza come tecnico della Nazionale, dove il tecnico toscano nell’esordio nelle qualificazioni per i Mondiali, paga con l’esonero la sconfitta ad Oslo per 3 a 0 contro la Norvegia, concludendo dopo 24 partite l’esperienza in nazionale, con un bilancio di 12 vittorie, 6 pareggi e 6 sconfitte.
Nulla da dire sulla scelta tecnica di Luciano Spalletti, troppo importante il tecnico toscano per poter muovere la più piccola delle critiche, ed al tecnico auguriamo di ricostruire la squadra soprattutto da un punto di vista motivazionale.
Ma voglio andare controcorrente, mi sarei aspettato dalla dirigenza bianconera quella follia ed intuizione avuta da Silvio Berlusconi, quando scelse Arrigo Sacchi alla guida del Milan, uno sconosciuto o poco più.
Il nome era quello di Raffaele Palladino, sicuramente tanti storceranno il naso, ci sta, ma le motivazione erano tante in particolare:
Primo aspetto: COERENZA: Il tecnico di Mugnano di Napoli, aveva rinnovato il contratto con la Fiorentina il 7 maggio 2025 con scadenza 30 giugno 2027, ma il 30 maggio 2025 si era dimesso per divergenze con la società.
Secondo aspetto: DNA BIANCONERO: Anche se non ha un palmares importante, con la Juventus, Palladino ha indossato dal 2006 al 2008 per 51 volte la maglia bianconera, realizzando 10 reti, conta 3 presente nella nazionale maggiore, ed è stato Campione d’Europa con l’Under 19 nel 2003 nell’edizione svoltasi in Liechtenstein.
Terzo aspetto: ALLENATORE EMERGENTE:
STAGIONE 2022-2023 – 11º in Serie A
Il 13 settembre 2022 arriva la chiamata in prima squadra, il Monza esonera Giovanni Stroppa che dopo 6 giornate aveva racimolato un solo punto in classifica, con annesso ultimo posto.
Tutto lasciava prevedere che la retrocessione in Serie B era qualcosa di impossibile da evitare, per qualunque allenatore in circolazione.
Ed invece si assiste ad un vero e proprio miracolo calcistico: salvezza con sei giornate di anticipo, 11º posto in campionato, totalizzando 51 punti in 32 partite, una enormità, grazie alle 14 vittorie ed i 9 pareggi, con soltanto 9 sconfitte.
STAGIONE 2023-2024 – 12º in Serie A
Nella seconda stagione di Palladino alla guida del Monza, i brianzoli sono sempre al di fuori dalle sabbie mobili della lotta per non retrocedere, anzi per qualche tempo si sogna addirittura l’Europa, ma alla fine, con 45 punti, la stagione si conclude con un eccellente dodicesimo posto.
Sarà quindi la Fiorentina ad annunciare ufficialmente l’ingaggio di Palladino il 4 giugno 2024, con un contratto biennale ed opzione per un’ulteriore stagione ed il tecnico campano stupisce ancora, portando i viola in semifinale di Conference League, e piazzandosi al 6º posto in campionato con 65 punti.
Per i risultati raggiunti, e per il gioco tatticamente perfetto che propone, Raffaele Palladino avrebbe meritato una chiamata importante, si trova ad un bivio, o diventa un gigante oppure torna nell’ombra.
Tornando al prossimo impegno di Campionato, questa sera, alle ore 18:30, all’Allianz Stadium di Torino, la Juventus guidata da Massimo Brambilla, allenatore della Juventus Next Gen, disputerà contro l’Udinese una partita dove può e deve solo vincere, la tattica passa in secondo piano, tutto passa in secondo piano, la palla scotterà tra i piedi, e bisognerà combattere su ogni pallone come se fosse una finale di Coppa del Mondo.
PROBABILI FORMAZIONI:

Concludiamo, proponendo come binomio CALCIO-CINEMA il titolo: RICOSTRUZIONE DI UN AMORE, film del 2003 diretto da Christoffer Boe.








