La classifica del campionato, alla vigilia dell’incontro contro gli scaligeri recitava:
Inter p. 58, Napoli p. 57, Atalanta p. 55 e Juventus p. 49.
Resta il rammarico per i 13 pareggi bianconeri, che rappresentano una zavorra senza precedenti, frenando in maniera decisiva il progetto tecnico che la dirigenza aveva voluto intraprendere, affidandosi a Mister Motta, reduce da un’eccellente stagione a Bologna culminata con l’accesso in Champions League.
Pareggi che pesano ancora di più, se si pensa che cinque sono stati conseguiti tra le mura amiche; con Cagliari (1–1), Parma (2–2) e Venezia (2–2), e due in trasferta; con Empoli (0–0) e Lecce (1–1), non proprio delle corazzate.
Per questo, dopo che il Venezia aveva fermato l’Atalanta sullo 0 a 0 e la sfida scudetto tra Inter e Napoli si era conclusa con un nulla di fatto, la partita contro un Verona, ancora in zona salvezza con un risicato margine di vantaggio sulle dirette avversarie, rappresentava per i ragazzi di Thiago Motta un’occasione unica, per accorciare le distanze in vetta alla classifica, e creando i presupposti per essere pronti a sognare, in caso di un crollo delle tre davanti.
Ma andiamo alla partita, che si gioca in clima ostile per la contestazione del tifo bianconero verso la propria squadra.
Pronti via, ed è al 4° il primo squillo, ad opera di Locatelli, il suo tiro termina di poco fuori.
La risposta degli scaligeri si concretizza al 5′ con Suslov, che trova pronto Di Gregorio.
Due minuti dopo è Sarr, che in contropiede si rende pericoloso, ma c’è sempre l’estremo difensore bianconero a dire di no.
Al 12° tocca a Gatti ad essere sugli scudi, quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo indirizza di poco alto.
Ma è al 14° che Montipò diventa una saracinesca, con un autentico miracolo, salva d’istinto sul rigore in movimento di Thuram.
Una Juventus molto ordinata e arrabbiata, si merita i primi timidi applausi dei proprio tifosi, ma è il Verona che approfitta delle paure latenti dei bianconeri, cercando di addormentare la partita con continue perdite di tempo.
La Juventus però, porta un vero e proprio assedio alla porta dell’ottimo Montipo’, ed al 18° Cambiaso salta due scaligeri in aera e serve Locatelli, la sua conclusione viene però respinta.
Anche Kolo Muani partecipa all’essedio juventuno, quando al 21° Montipò liscia l’uscita di quel tanto che basta, per disturbare il francese che manca la conclusione a rete.
Il Verona ormai è schiacciato nella propria metà campo, prigioniero del giro palla della Juventus che cerca l’imbucata a rete dei propri avanti.
Il tempo per assistere al 36° al gol di testa annullato a McKennie per un fallo di Kelly sull’estremo difensore scaligero, che ancora Montipò abbassa chiude la porta, e dice no al 40° su Locatelli deviando in angolo, ed ancora un minuto dopo su McKennie servito da Yildiz.
Ormai Montipò si sente insuperabile quando è decisivo sul destro di Yildiz.
In chiusura del primo tempo però, il Verona rispolvera un‘antica regola del calcio: ”gol mancato, gol subito”, gelando lo Stadium, con un eurogol di Suslov, ma fortunatamente è tutto inutile per il fuorigioco pregresso di Faraoni.
Il secondo tempo inizia come era finito il primo, assedio totale bianconero.
Il Verona trasmette la sensazione di una capitolazione imminente.
Ormai l’azione della Juventus e’ tambureggiante, e gli scaligeri non riescono ad imbastire la benché minima ripartenza.
Ancora un Montipó monumentale, sulla girata di testa centrale di Nico Gonzales, prima dei cambi che Motta decide al 60°, Alberto Costa per Weah e Koopmeiners per McKennie.
Il Verona e’ ormai in modalità tutti dietro, e alla Juventus manca solo il gol, ma in uno sport dove non si può vincere ai punti, ad un certo punto con le buone o le cattive la devi buttare dentro.
La Juventus ha un giro palla piu’ veloce, ma manca nell’imbucata decisiva.
Il Verona si aggrappa al solito Suslov, che al 69° fa salire i suoi, ma non e’ supportato dal resto della squadra.
Ma è al 72° che la rete di Thuram, su passaggio di Locatelli, chiude le porte dell’inferno e apre quelle del paradiso.
Il fortino veronese cade dopo un assedio continuo dei bianconeri.
Federico Gatti al 71° lascia il campo per Kalulu.
Dopo il vantaggio bianconero i ritmi si abbassano, ed il Verona non ha la forza fisica e mentale per cambiare l’inerzia della partita, che si avvia così stancamente al termine.
Girandola di sostituzioni all’ 82° Mbangula al posto di Kolo Muani e Vlahović subentra a Yıldız.
Ancora Montipó, davvero bravo questa sera, dice no a Locatelli.
All’84° check del VAR per un tocco di mano di Ghilardi, ma non succede nulla tra le proteste dei bianconeri.
Al 90° Koopmeiners chiude la gara sul rinvio sbagliato di Montipó, unico errore della serata, una rete che l’olandese non festeggia con il giusto entusiasmo, forse anche per i fischi ricevuti dai suoi tifosi al momento di entrare in campo.
Dopo quattro minuti di recupero, allo Stadium finisce 2 a 0, una partita che stava diventando pericolosa, ma che la voglia di vincere dei ragazzi di mister Motta ha fatto la differenza.
La classifica adesso dice: Inter p. 58, Napoli p. 57, Atalanta p. 55 e Juventus p. 52, e sembra incredibile, ma i bianconeri sono rientrati in corsa per il titolo, impensabile fino a qualche settimana fa’, e la storia del campionato ci ricorda che bisogna sempre crederci, ed alla Juventus non costa nulla farlo.