Il Genoa fa l’impresa e rimonta la Juventus dopo l’1-0 firmato da Dybala. Genoani ancora in vita e aggrappati alla Serie A, Juve che dovrà resettare tutto per la finale di Coppa Italia
Il calcio è uno sport che può regalare delle emozioni uniche e che può cambiare il destino di una squadra nel giro di pochi minuti. Questo è quello che è accaduto allo stadio Marassi di Genova, dove la Juventus viene beffata al minuto 95 dal rigore di Mimmo Criscito dopo essere stata in vantaggio ad inizio di ripresa con Paulo Dybala e raggiunta a 5 dalla fine da Gudmunsson. L’obbligo per i bianconeri sarà quello di resettare il tutto e restare concentrati per la finale di Coppa Italia di mercoledì contro l’Inter.
Il primo tempo ha fotografato le intenzioni delle due squadre: la Juventus interessata ad abbassare i ritmi e non affaticarsi più di tanto in vista della finale di Coppa Italia, il Genoa aggressivo e arrembante alla ricerca di 3 punti importantissimi per la salvezza. Ciononostante, sono i bianconeri a creare il primo pericolo con un colpo di testa di Moise Kean che non riesce ad inquadrare la porta, ma comunque bravo a svettare sui centrali rossoblu. Dopo di che, il ritmo del match aumenta, ma lo spettacolo resta abbastanza povero di emozioni. Tanta lotta in mezzo al campo e sulle seconde palle, il Genoa sembra più cattivo e determinato, ma è nuovamente la Juve a bussare alla porta di Sirigu con il solito Kean che al minuto 33 incrocia sul palo lontano, ma trova la risposta del portiere del Grifone. Il primo tiro in porta del Genoa arriva nei minuti di recupero con Portanova che dalla distanza prova a tirare fuori il tiro della giornata, ma Szczesny è attento e respinge. Tanta pressione del Grifone, ma poca precisione nell’ultimo passaggio, il primo tempo scivola via sullo 0-0 con questo copione.
Per stappare una partita così bloccata serve un colpo di genio, una perla imprendibile per il portiere, una ‘Joya‘. Detto, fatto: Kean recupera un pallone che sembrava perso, scarico all’indietro e palla a Paulo Dybala che dal limite dell’area trova un gran destro (non il suo piede) all’angolino basso e porta avanti la Juve dopo nemmeno 3 minuti di gioco. L’argentino sembra ispirato e prova a far cantare il suo sinistro al 68esimo con un tiro secco dalla stessa distanza del gol, ma prende il palo pieno alla destra di Sirigu. La Juve si è svegliata e può raddoppiare pochi minuti dopo il legno della ‘Joya’ con un’azione insistita sulla sinistra: Rabiot di forza guadagna il possesso e crossa in mezzo per il rimorchio di Kean, ma è ancora Sirigu a negare lo 0-2. Per far entrare in partita anche Dusan Vlahovic bisogna aspettare il minuto 71, minuto in cui riesce a liberarsi di due avversari nello stretto e calcia in porta, ma è ancora il numero 1 genoano a dire di no. Purtroppo, questo è l’unico e ultimo highlight della sua partita, perché ha dovuto lasciare il campo in favore di Morata: altra prestazione deludente in questo finale di stagione. Il Genoa è stremato dopo tanta lotta, ma poca concretezza e si apre alle continue ripartenze dei bianconeri. La freschezza degli ingressi di Morata ed Aké mettono ancora più in apprensione la difesa del Genoa che rischia grosso con l’entrata di Gudmunsson su quest’ultimo: rigore assegnato in un primo momento, ma cancellato dal VAR dopo l’evidente tocco del pallone dell’islandese. Sembra un match destinato all’ennesima vittoria di ‘corto muso’ della Juve, ma all’85esimo Marassi viene giù: Amiri riceve al limite dell’area e imbuca in modo favoloso in area di rigore per Gudmunsson che a tu per tu con Szczesny è freddo ed insacca. Poco dopo i padroni di casa hanno un’occasione gigantesca per vincerla con l’errore di Rabiot in area di rigore: servito involontariamente Gudmunsson che appoggia un rigore in movimento ad Amiri, ma Szczesny è monumentale a respingere e salvare la vecchia signora. Inizia il recupero di 5 minuti ed è qui che il calcio riserva tutta la sua bellezza ed imprevedibilità, ma anche la sua crudeltà. Nell’assedio del Genoa, Frendrup perde palla da ultimo uomo e lancia Morata a tu per tu con Sirigu: lo spagnolo appoggia a rimorchio per Kean che a porta vuota sbaglia in modo clamoroso e getta via il gol da tre punti. Sulla ripartenza dei rossoblu, Yeboah riceve in area di rigore e si fa tamponare fallosamente da De Sciglio: è calcio di rigore al minuto 95. Criscito ha la possibilità di riscattare l’errore nel derby e stavolta non si fa pregare, calciando alla sinistra di Szczesny che aveva intuito, ma non è bastato. Vince una squadra entrata in campo con la forza della disperazione per restare aggrappata alla Serie A, perde un’altra squadra che non ha nulla da chiedere a questo campionato, ma che tra qualche giorno si gioca un trofeo. Riflessioni.
Sarebbe meglio parlare di una partita regalata perché è impossibile sbagliare tre gol a porta vuota parliamoci chiaro.
Anche solo per rispetto delle squadre svantaggiate da questa combine ovvero Sampdoria Spezia Salernitana Cagliari e Venezia questa partita è una vergogna per il calcio italiano e dopo genoa Torino sono già sei i punti regalati al genoa e sono 15 anno che succede sempre la stessa storia….