“Non era la sua partita” ha detto Andrea Pirlo in riferimento a Dejan Kulusevski nel post partita della gara contro l’Atalanta. Dichiarazioni che inevitabilmente hanno ulteriormente accentuato l’attenzione di media e tifosi sul rendimento sin qui non completamente ancora decollato del talentuoso svedese (10 partite, 2 gol, 1 assist, appena 705 minuti giocati tra campionato e coppa per lui, ma soprattutto numeri da parte l’idea di non essersi ancora calato a pieno nella nuova realtà bianconera). Persa (o meglio pareggiata) la “sfida dell’ex” contro i bergamaschi, il classe 2000 cresciuto nelle giovanili nerazzurre è pronto rifarsi in un nuovo incrocio di cuore, questa volta da protagonista. Il ritorno al Tardini, che lo ha lanciato al grande pubblico con la maglia del Parma…quella si che può essere la “sua sfida”. Non solo perché Pirlo sembrerebbe intenzionato a rilanciarlo dandogli fiducia dal primo minuto, ma soprattutto perché potrebbe rappresentare l’occasione di rispedire subito al mittente qualche critica probabilmente di troppo ricevuta nelle ultime ore, soprattutto considerando un percorso sin qui magari non esaltante e al di sotto delle alte aspettative dovute all’investimento importante fatto, ma non certo disastroso. Il giocatore dal rendimento capace di impressionare la dirigenza della Vecchia Signora che la passata stagione ha messo a segno 10 reti in maglia gialloblu non si è ancora visto a Torino se non in quell’abbagliante esordio con gol contro la Sampdoria. Questo è vero. Ed è vero che per un Chiesa e per un McKennie, per citare due dei nuovi, sempre più dentro i meccanismi di Pirlo e protagonisti Kulusevski sembra ancora dover trovare la sua giusta collocazione nelle idee tattiche del tecnico. Sarebbe sbagliato però ridurre l’importanza di concetti come “pazienza” e “ambientamento”. La Juventus è pressione e palcoscenici importanti, ed è bene non dimenticarlo. Tempo al tempo e fiducia, e il talento dello svedese sboccerà anche sotto la Mole. Magari proprio contro la sua ex squadra, quando, assente Dybala per un infortunio (l’argentino non è neanche partito con i compagni) toccherà a lui diventare la componente imprevedibile e fantasiosa dei bianconeri. “Non era la sua partita”, ma in casa Juventus non ci sono dubbi: che sia con il Parma, o quella dopo, arriverà anche il momento di Dejan.
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