La Juventus prova a scendere dall’altalena che la vede protagonista in Serie A per riscoprirsi Signora d’Europa
RIMPIANTI – Crescono i rimpianti bianconeri, in questa giornata di Serie A dove tutte le big in un modo o nell’altro chinano la testa. Salgono perché contro il Torino sarebbe servito fare meglio, di più, e perchè come spesso accaduto in questo anno il risultato non è stato quello sperato. Aumentano perché di fatto, in questa terra senza padrone che è il campionato italiano attuale, dove soprattutto in queste giornate l’orientamento sembra essere quello del “vince chi stecca meno, e non chi vince di più”, sarebbe bastato poco per rientrare nella corsa scudetto. Qualche errore in meno, qualche punto buttato invece conquistato. Il diktat di casa bianconera è guardare con forza e volontà al quarto posto, obbiettivo minimo stagionale. E allora, in questo senso, il rimpianto diventa una speranza per la conquista della prossima qualificazione Champions.
Una speranza (e non potrebbe essere altrimenti) che ha ripreso a decollare grazie ai recenti risultati positivi e ad un mercato invernale a dir poco salva stagione che ha portato Vlahovic e Zakaria, certo, ma ancora di più una squadra finalmente sensata nei ruoli e negli interpreti. Giusto in tempo per il piatto forte.
ARRIVA LA CHAMPIONS – I bianconeri lasciano la Serie A per tornare nella competizione dei grandi. Quella Champions League spesso maledizione ma che, almeno sino ad ora, è stata in grado di dare le più belle soddisfazioni stagionali. La Signora affronta il Villareal per tornare dama d’Europa, in una sfida che non vedrà due cavalieri del calibro di Dybala e Rugani (per la Joya 10 giorni di stop, l’ennesimo di queste ultime tormentate stagioni. Che siamo certi non sarà esente da polemiche e questioni sulle note vicende extracalcistiche). Dovrebbe esserci invece Leonardo Bonucci, non un fattore da poco in questo tipo di gare. Ci sarà sicuramente Vlahovic, osservato speciale alla prima vera serata di gala in bianconero. Ci sarà Allegri, che lo sa bene. Quell’unico pensiero: la gara d’andata, dopo le cocenti delusioni rimediate negli ultimi anni dopo avere sbagliato la gara inaugurale, non ammette errori. Dentro o fuori, alla Juventus questa volta non saranno concessi errori.