Prima di analizzare l’incontro tra Lazio e Juventus, in programma allo Stadio Olimpico di Roma il 26 ottobre 2025 alle ore 20:45, valevole per l’ottava giornata del massimo campionato di calcio, occorre fare un salto indietro nel tempo.
Bisogna tornare all’estate 2019, quando sulla panchina della Juventus, al posto di comando, viene scelto Maurizio Sarri, per sostituire nella guida tecnica Massimiliano Allegri.
Il tecnico nato a Napoli, aveva l’arduo compito di raccogliere un’eredità pesante, quella di Max Allegri, che con i bianconeri poteva asserire di aver vinto tutto o quasi.
In bacheca, il tecnico livornese aveva depositato: 5 scudetti: 2014-2015, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018 e 2018-2019, 2 Supercoppa italiana: 2015 e 2018 e 5 Coppa Italia: 2014-2015, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018 e 2023-2024, il tutto confezionato con le due sfortunate finali di Champions League, quando la Juventus fu sconfitta, nell’edizione del 2014/2015, a Berlino dal Barcellona, ed a Cardiff, nell’edizione del 2016/2017 dal Real Madrid.
Ma il cambio tecnico, nei piani societari, aveva una visione, vincere giocando bene.
Ma guardando al passato gli auspici non erano incoraggianti, la memoria volava inesorabilmente alla stagione 1990-1991, quando l’astro nascente Luigi Maifredi, dopo una grandiosa stagione alla guida del Bologna, con un calcio definito dagli addetti ai lavori “Calcio Champagne“, prese il posto di Dino Zoff sulla panchina bianconera, nonostante il tecnico di Mariano del Friuli avesse aperto la bacheca per fare spazio alla Coppa Italia e la Coppa Uefa, e classificandosi al quarto posto in campionato, a pari punti con l’Inter, a 5 dal Milan secondo, ed a 7 dal Napoli Campione d’Italia.
Ma anche in quell’occasione, le vittorie non erano state sufficienti, si voleva anche proporre un calcio spumeggiante e sempre in attacco.
Poi sappiamo tutti come è andata a finire, la Juventus, con Maifredi al timone, concluse il campionato al settimo posto, e dopo 28 anni di partecipazioni consecutive alle coppe europee, resterà fuori dall’Europa, un disastro senza precedenti.

Ma torniamo all’estate del 2019, il nuovo tecnico scelto dalla Juventus è Maurizio Sarri, l’amore con i tifosi bianconeri purtroppo non sboccerà mai completamente, complice anche i suoi trascorsi alla guida del Napoli, dove il tecnico teletrasporta i partenopei ad una dimensione sconosciuta, bisogna tornare indietro ai tempi di Maradona, per trovare una squadra che gioca un calcio divertente, propositivo, ed a tratti ricorda la grande Olanda di Johan Cruijff.
Anche la difficile gestione del fuoriclasse portoghese Ronaldo, non aiuta il tecnico ad essere funzionale al progetto, che vedeva in lui l’uomo in grado di trasformare la Juventus in una sorta di Gioconda del calcio.
Ma nonostante tutto, il 26 luglio 2020, con due turni di anticipo, Maurizio Sarri guida la Juventus alla vittoria del suo nono scudetto consecutivo, per il tecnico è il suo primo tricolore all’età di 61 anni, per la Juventus è l’ultimo scudetto in bacheca.
Il dopo Sarri, ha visto alternarsi sulla panchina della Vecchia Signora Andrea Pirlo (2020 – 2021), con Igor Tudor, in veste di secondo, ed a fine stagione arriva una Supercoppa ed una Coppa Italia, ma non basta, e si cambia ancora.
E’ il turno Massimiliano Allegri (2021 – 2024), il tecnico livornese non porta lo scudetto, ma in finale supera l’Atalanta e vince la Coppa Italia, purtroppo il tecnico toscano, in un misto di gioia e rabbia al termine della conquista della Coppa Italia, con un comportamento non ritenuto in linea dalla Società, porta alla decisione di affidare la squadra, per le ultime due partite che mancano al termine della stagione, a Paolo Montero.
La girandola degli allenatori continua, la scelta ricade su Thiago Motta (2024 – 2025), che dopo aver portato il Bologna ad una storica qualificazione in Champions League, ha tutte le caratteristiche del cambio di passo.
Con il senno di poi, la scelta sembra ricalcare il copione visto con Maifredi, pronti via, e dopo una serie infinita di pareggi e la doppia sconfitta con Atalanta e Fiorentina, il tecnico brasiliano di São Bernardo do Campo, viene esonerato, al suo posto arriva Igor Tudor, che guiderà i bianconeri dalla 30ª alla 38ª giornata, salvando la stagione centrando la qualificazione in Champions League nell’ultima incontro contro il Venezia, e guadagnandosi la riconferma.
Ed eccoci finalmente arrivati ad oggi, con il duello SARRI-TUDOR, quasi a chiudere un cerchio, un passato che non ha avuto il tempo di sbocciare, contro un futuro, che, dopo il disastro di Como e la sconfitta di misura con il Real Madrid in Champions League, sembra sull’orlo del precipizio.
E sarà proprio Maurizio Sarri il croupier che servirà le carte per il destino di Tudor, una sconfitta contro i biancocelesti, probabilmente sarà il sigillo per la fine dell’esperienza del croato sulla panchina della Juventus, ma ovviamente ci auguriamo di no.
I PRECEDENTI:
I precedenti in serie A, tra le due formazioni nelle 162 partite giocate, sono nettamente a favore della Juventus, con 87 vittorie, 39 pareggi e 36 sconfitte, i gol della Lazio sono stati 176, quelli della Juventus 288, ma in questo momento conta davvero poco.
L’ULTIMA SFIDA:
L’ultima volta l’incontro era terminato 1 a 1, era il 10 maggio 2025, una partita riacciuffata dalla Lazio all’ultimo respiro, oggi questo risultato servirebbe soltanto ai biancocelesti, in cerca di una identità perduta, ed alle prese con tanti problemi, anche da un punto di vista societario.

PROBABILI FORMAZIONI:
LAZIO: Provedel, Lazzari, Gila, Romagnoli, Marusic, Guendouzi, Cataldi, Basic, Isaksen, Dia, Zaccagni.
JUVENTUS: Di Gregorio, Kalulu, Gatti, Kelly, Cambiaso, Thuram, Locatelli, Conceicao, Koopmeiners, Yildiz, David.
LA CLASSIFICA:
La classifica della serie A non consente più passi falsi ai bianconeri, che affrontano una squadra, la Lazio, che se da un punto di vista atletico, con i tanti infortuni in corso, è sicuramente messa male rispetto alla Juventus, è squadra pericolosa soprattutto in contropiede.
Ma da un punto di vista tecnico-tattico l’incontro presenta grosse insidie, la lazio è una formazione che può mettere in difficoltà chiunque, soprattutto tra le mura amiche, la qualità della rosa, anche se in questa stagione non ha potuto operare sul mercato, rimane di ottimo livello.
Con il passo falso del MIlan, che divide posta con il Pisa, i bianconeri hanno la possibilità di rientrare in corsa, dall’Olimpico di Roma si può venir via soltanto con il bottino pieno.
1. MILAN (*) p. 17 – INTER p. 15 – NAPOLI p. 15 – ROMA p. 15 – BOLOGNA p. 13 – COMO p. 12 – JUVENTUS p. 12 – ATALANTA p. 11 – SASSUOLO p. 10 – CREMONESE p. 10 – UDINESE p. 9 – LAZIO p. 8 – CAGLIARI p. 8 – TORINO p. 8 – PARMA p. 6 – LECCE p. 6 – PISA (*) p. 4 – VERONA p. 4 – FIORENTINA p. 3 – GENOA p. 3
(*) Milan e Pisa una partita in più. – Milan-Pisa 2-2
Concludiamo la presentazione della partita, aggiungendo che l’incontro per i bianconeri ha in agenda un solo risultato, la vittoria, il titolo del film che abbiamo scelto atterra su: A VISO APERTO, del 1973, diretto dal regista George Seaton.








