La disfatta dell’Olimpico, perché di questo si tratta, contro una Lazio non proprio irresistibile, la possiamo racchiudere in due nomi: Kalulu e Tudor.
La statistica ci mette sul piatto un dato folle: i punti persi in campionato con i bianconeri in vantaggio sono 23, un’enormità, un dato su cui riflettere, prima di arrabbiarsi.
Perché Kalulu ?
L’espulsione del francese, in prestito dal Milan, non è accettabile nell’era del VAR, e soprattutto, quando sei in vantaggio meglio prendere gol, ma in questo caso non c’era neanche questo rischio, e continuare in parità numerica, che tenere il vantaggio, ma lasciare la squadra in dieci per mezz’ora e recupero, rischiando anche la sconfitta.


Dalle immagini, possiamo vedere come l’espulsione di Kalulu sia stata davvero ingenua, ma soprattutto evitabile.

Infatti, quando il francese colpisce l’argentino, il pallone era già verso Di Gregorio, e Castellanos mai ci sarebbe mai arrivato.

Inoltre, Kalulu, poteva facilmente servire il compagno più vicino, invece di girare su se stesso, per poi passare il pallone al suo portiere.
D’altra parte Castellanos è un attaccante fastidioso nel pressing, davvero non si capisce il motivo che ha portato il francese a colpire con un pugno l’argentino, lasciando la propria squadra in inferiorità numerica per gran parte della ripresa.
Un errore grave ed incomprensibile, che di fatto ha consentito alla Lazio di alzare i ritmi, e che, con l’ingresso di Vecino, è riuscita a raggiungere il pari grazie alle doti di tempismo in area dell’uruguaiano.
Perché Tudor ?
Non si capisce il perché della sostituzione di Kolo Muani con Adzic, che come risultato ha avuto un abbassamento di qualità in attacco, a mio avviso, non andava fatta, anche perché il francese era sembrato in forma, e con i suoi guizzi avrebbe sicuramente messo apprensione alla difesa capitolina.
Bisogna anche rilevare che la sostituzione di Adzic e Conceiçao, con Gatti e Vlahovic, non ha nessuna logica tattica, anche se l’intento di Tudor era quello di alzare un muro in difesa, paradossalmente la rete del pareggio è arrivata proprio dall’alto.

Nell’azione che ha portato la Lazio al pareggio, vediamo come Thuram sia troppo distante da Lazzari, e la lettura del passaggio di Guendouzi verso il difensore biancoceleste era abbastanza scontata.




Dopo di che, Lazzari effettua il cross in area senza nessuna marcatura, in totale libertà, inammissibile a questi livelli, ed al momento del lancio è ancora distante da Thuram, eppure le caratteristiche dell’esterno biancoceleste sono note.


E’ imbarazzante la posizione di McKennie su Castellanos, per inciso, la marcatura deve essere sempre fatta da dietro e mai davanti, il texano non sarebbe proprio dovuto stare in quella situazione, anche per questioni di centimetri, forse se c’era Vlahovic, entrato forse anche per alzare il muro difensivo, l’avrebbe intercettata.

L’azione prosegue, e sul colpo di testa in area dell’argentino, Di Gregorio effettua un autentico miracolo nel respingere il pallone, chiedergli di più sarebbe stato ingrato.

La palla arriva poi sui piedi di Vecino, che con grande opportunismo la deposita in rete, forse Renato Veiga poteva essere più reattivo.

In conclusione, l’appunto, che a mio avviso, possiamo fare a Tudor è che con l’ingresso di un difensore al posto di un attaccante, la squadra è stata schiacciata in maniera definitiva nella propria area, non riuscendo più a ripartire.
L’illusione di poter difendere il risultato fino alla fine, con l’ingresso di Gatti, ha consegnato alla Lazio il lasciapassare per il pareggio, mentre Adzic, ma soprattutto Kolo Muani e Conceiçao, potevano tenere i biancocelesti in apprensione in caso di ripartenza.
Inoltre, sostituire un calciatore, il riferimento è ad Adzic, crea un malcontento sia in chi viene sostitituito – Kolo Muani -, che nel subentrante stesso, che dopo appena 9’ minuti deve ritornare in panchina.
Un altro aspetto da rimarcare, è l’intervento con cui Di Gregorio, segue Castellanos nell’azione che ha portato al calcio di rigore, poi giustamente annullato dal VAR per fuorigioco dell’argentino. servito in maniera maldestra da Savona.
Appare incomprensibile perché, Di Gregorio, invece di chiudere lo spazio all’argentino, spingendolo verso il fondo, decide di commettere fallo da rigore.



Alla vigilia dell’incontro tra Atalanta e Roma, in programma per lunedì 12 maggio alle ore 20:45, la speranza è tutta nella voglia dei bergamaschi di blindare la zona Champions, in caso invece di successo della squadra guidata da Ranieri, diventerebbe davvero difficile, per non dire impossibile, per i bianconeri la qualificazione in Champions League.