Si sono viste tante Italie nella gara tra gli azzurri e il Belgio. C’è, ad esempio, l’Italia di qualità e fantasia. Quella dei gol di Insigne e di Barella. Fortunatamente, decisivi. C’è anche l’Italia nervosa. Quella del rigore (generoso) assegnato ai belgi e trasformato da Lukaku. Fortunatamente, non decisivo. C’è purtroppo l’Italia sfortunata. Quella negli occhi di Leonardo Spinazzola. Rottura del tendine d’Achille e un destino beffardo. Europeo finito, e un lungo tempo di recupero davanti ad uno dei principali protagonisti di questa spedizione azzurra. C’è un’Italia che si mette al servizio. Quella di Jorginho e Verratti. Qualità, ma oggi soprattutto quantità, e tanto sacrificio. C’è soprattutto l’Italia che soffre. Quella di Bonucci e Chiellini, che mettono su il muro e si piazzano in trincea. Il recupero del match è stato infinito, la difesa azzurra ha retto comunque. C’è poi l’Italia che dà la carica e commuove. Come Donnarumma al fischio finale. C’è un’Italia, soprattutto, ed è quella più bella, che vince e appassiona.
Siamo nella semifinale dell’Europeo. A Wembley ci attende la Spagna.
Eccola l’Italia di Mancini. Dopo la dolorosa esclusione dal mondiale, sembrava un miraggio tornare ad assaporare le notte magiche azzurre. Comunque vada a finire questo Europeo, l’Italia è tra le prime quattro squadre del continente.