La vittoria del derby d’Italia è stato il colpo grosso della fin qui sciagurata stagione bianconera, arrivata grazie alla freschezza e alla voglia della linea verde
La vittoria della Juventus sull’Inter per 2-0 all’Allianz Stadium ha dato seguito ai 3 successi consecutivi in campionato, ottenuti contro Torino, Empoli e Lecce e ha lanciato i bianconeri al quinto posto, a sole 2 lunghezze dal terzo posto. Impensabile una situazione del genere circa un mese fa, dopo il mese sciagurato di settembre e l’inizio di ottobre zoppicante. La squadra può vantare il primato di miglior difesa del campionato (appena 7 reti al passivo), nonostante in Europa le cose siano andate in modo ben diverso.
Con ogni probabilità, il momento spartiacque che ha dato il via al periodo positivo vissuto dalla banda Allegri potrebbero essere stati gli ultimi 30 minuti della nefasta trasferta di Lisbona: l’ingresso del giovane Iling Junior ha sparigliato le carte in tavola, permettendo ai bianconeri di accorciare le distanze e di credere in una clamorosa rimonta. Di lì in poi, non solo i risultati sono stati soddisfacenti, ma anche la crescita sul piano delle prestazioni è stata notevole: 7 gol in 3 partite, nessuno subito (escludendo l’inutile ko con il PSG in Champions League). A Lecce fu Fagioli ad abbattere il bunker salentino dopo un assist, manco a dirlo, di Iling-Junior, mentre nella serata di domenica sappiamo tutti chi ha siglato il secondo gol. L’emergenza in mezzo al campo ha costretto agli straordinari Miretti che non ha brillato, ma ha senza dubbio fornito un grande apporto alla causa.
Il rientro di Federico Chiesa è sicuramente linfa vitale per Allegri, il quale può finalmente contare sul talento ex Fiorentina. Tuttavia, in una Juve ‘a lavori in corso’, avviare una vera e propria investitura verso i tanti ragazzi provenienti dalla Next Gen non sarebbe di certo un’eresia. I giovani hanno dimostrato di sapersela cavare più che egregiamente tra i grandi e la formazione di una Juve vincente negli anni a venire passa anche da questo. In barba alle cosiddette ‘categorie’, i ‘canterani’ hanno saputo rispondere presente sul campo, conquistando anche il favore dei tifosi. Basta alzare muri di categoria, facciamoli esprimere sul campo.