Dalla presentazione ufficiale della nuova squadra dirigenziale bianconera emergono i primi indizi su quella che sarà la nuova Juventus. In mezzo ai tanti dubbi, una certezza: Agnelli, Cherubini, Arrivabene e tutta la squadra, arrivando sino a mister Allegri e il suo staff, si troveranno a gestire una situazione incredibilmente dedicata, e chi è appena salito a bordo del transatlantico bianconero lo ha fatto, probabilmente, nel momento peggiore. Dove prima c’erano soldi, investimenti, e possibilità di grandi colpi oggi c’è il dover far fronte ad una pandemia che, come sottolineato nei giorni scorsi dalle dirigenze di Napoli e Inter e ribadito oggi da quella bianconera, ha messo in seria pressione le possibilità dei club italiani. In altre parole, pochi colpi, poco mercato, tanta attenzione e oculatezza. Sarà la capacità di cogliere occasioni a fare la differenza.
Futuro nero, dunque? Assolutamente no. Dove non arriveranno i soldi (posto che è indubbio che gli Agnelli siano garanzia del massimo investimento possibile), la Juventus dovrà mettere ingegno, competenza e sagacia per regalare ad Allegri una rosa pronta per la vittoria e allo stesso tempo tenere sott’occhio il bilancio. Il mister, dal canto suo, sarà chiamato a trarre il meglio da una base, come ribadito anche oggi, considerata già ottima per puntare allo scudetto. In quest’ottica, la scelta di affidarsi ad Allegri assume tutto un altro significato. Ecco perchè la nuova squadra dirigenziale e la nuova area sportiva e tecnica assumono un ruolo di importanza imprescindibile. I veri “top player” sono chiamati ad essere loro. L’ora dell’ingegno è pronta a scoccare