Il grave infortunio dell’esterno d’attacco bianconero costringe Allegri a ripensare la Juventus che verrà. Innanzitutto quella che nell’immediato futuro affronterà l’Inter di Simone Inzaghi nell’atto unico della Supercoppa. Per poi pervenire all’11 titolare in vista degli altri importanti impegni stagionali.
LE PEZZE AL CUBO – Poco più di 24 ore ci separano dal big match di San Siro in programma mercoledì 12 gennaio. In campo l’Inter schiacciasassi saldamente al comando della Serie A e la Juventus dei grandi colpi di scena e delle defezioni della trasferta romana. Il pirotecnico 4-3 della rimonta ai danni dei giallorossi di Mourinho reca in seno un tris di problemi (leggi assenze) che rendono più amaro l’incredibile risultato maturato nella Capitale e fanno piombare la Vecchia Signora in emergenza per la Supercoppa. Le prime due assenze sono, in verità, di quelle brevi. Né Cuadrado, né de Ligt prenderanno, infatti, parte all’avventura meneghina. Ma potranno tornare a guidare difesa e bassa impostazione della squadra che tenterà la rincorsa al treno Champions. Il colombiano, che era diffidato, e l’olandese, che è ricaduto in più o meno goffi tocchi di mano, erano i depositari delle maggiori certezze della Juventus per quel che riguarda personalità e carattere. Due interpreti ottimali della mentalità bianconera, due mostri da finale. Verranno rimpiazzati da De Sciglio, rinvigorito dal sigillo decisivo nell’ultimo turno di campionato, e Chiellini, eterno guerriero con-turbante. Le condizioni fisiche del capitano bianconero fanno storcere un po’ il naso. Ma il dispiacere peggiore lo regala l’esito tremendo degli esami clinici di Federico Chiesa. La lesione del legamento anteriore crociato del ginocchio sinistro è un duro colpo alla stagione di Madama e alle ambizioni mondiali della selezione azzurra. Alla defezione tripla si aggiunge quella dell’ultim’ora di Aaron Ramsey, risultato positivo al Covid.
SOLUZIONE INTERNA – E’ facile intuire come l’enigma tattico più spinoso sia colmare il vuoto lasciato nel reparto offensivo da Chiesa. Rimpiazzare l’estro e le falcate dell’ex viola non è affare facile. Le casse bianconere non consentono di investire sul mercato. Ed è qui che Max Allegri dovrà ricorrere a tutta la sua esperienza per approntare l’argine salvifico alla falla imprevista. Stando alle indicazioni del match di Roma, il primo rimpiazzo risponde al nome di Dejan Kulusevski. Lo svedese, alla sua seconda annata a Torino, ha preso il posto dell’ex viola quando dopo circa mezz’ora questi è stato costretto ad abbandonare il terreno di gioco. L’astro di Kulusevski ha finora brillato ad intermittenza. La rete del pareggio ai giallorossi non deve illudere: la sua prestazione non è stata convincente. Come non lo è stato l’intero girone d’andata. A tal punto che la Juventus l’aveva opzionato tra i possibili partenti fin da gennaio. L’infortunio di Chiesa cambia le carte in tavola. A meno di offerte irrinunciabili, l’ex Atalanta non si muoverà e verrà anzi pienamente reintegrato in rosa chiamato a dare il 100% per il progetto tecnico. L’alternativa all’impiego di Kulu è ancora una volta un rimedio “casalingo”. Il recupero di Danilo, al rientro dopo l’infortunio, fornisce ad Allegri un’ulteriore possibilità nel ruolo di terzino destro. In questo modo Cuadrado verrebbe “sganciato” dalle mansioni puramente difensive per fare l’esterno del tridente d’attacco. Al tecnico livornese frulleranno in testa numerose idee più o meno praticabili. Ciò che più conta è che alla Juventus che sfiderà l’Inter non manchi quel carattere e quella voglia che hanno reso possibile l’impossibile. La battaglia coi nerazzurri sarà un po’ come la problematica uscita romana. Sofferenza, smarrimento ma anche sacrificio e imprevedibilità. Per questi motivi spremi le meningi e stimola il cuore, Max, c’è da scalare la montagna più proibitiva.