Si ritroveranno sabato 25 gennaio alle ore 18:00 allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli, due formazioni che possono contare sul maggiore numero di tifosi da Roma in giù, una sorta di Derby d’Italia. In classifica le due compagini sono separate da ben 13 punti in favore dei partenopei, troppi, se compariamo gli organici, ma probabilmente è il risultato dei 13 pareggi che i bianconeri hanno ottenuto, sette dei quali partendo da una posizione di vantaggio, e che ne hanno condizionato il cammino.
La storia non si scrive ne con i “se” ne con i “ma”, quindi sabato sera sarà la Juventus a dover dimostrare che la distanza non certifica il valore dei due organici. Sia i bianconeri che gli azzurri vengono da rispettive prove convincenti, rispettivamente contro Milan e Atalanta e, paradossalmente, saranno forse gli azzurri, vista la Juventus attuale, che non farebbero un dramma se la partita dovesse concludersi con un pareggio. Napoli-Juventus è sempre stata una partita molto sentita in città, in passato vincere contro i bianconeri equivaleva per gli azzurri ad una sorta di tricolore, in tempi recenti, invece, con un Napoli più competitivo, l’incontro ha assunto un significato diverso. La partita contro i partenopei può essere il punto di svolta per la squadra guidata da Mister Motta, bisogna anche ricordare che l’ultima vittoria a Napoli risale al 3 marzo 2019 con reti di Pjanic ed EmreCan e Callejo’n. Una vittoria al vecchio San Paolo blinderebbe il quarto posto in chiave Champions, tuttavia la possibilità di rientrare in corsa per il titolo a meno di un crollo di Napoli e Inter sarebbe comunque difficile. Sono troppi i punti da recuperare, considerato anche il doppio impegno dei bianconeri a differenza del Napoli in Coppa Italia e Champions League. Però una vittoria porterebbe la Juventus a 10 punti dalla vetta e con i tre punti un remoto pensiero al tricolore si può anche fare. Vincere al Maradona però sarebbe importante in chiave futura, un segnale forte a tutti che con pochi innesti, la Juventus può ritornare al posto che la storia gli ha assegnato, cioè quello di vincere. La Juventus vista nel match contro i rossoneri, è sembrata una squadra diversa rispetto alle precedenti interpretazioni, in continuità comunque con la convincente prestazione di Bergamo.
La squadra di Conte, invece, pratica un calcio non bello da vedere dal punto di vista estetico, gioca molto sull’errore dell’avversario, ed una volta in vantaggio diventa molto difficile scardinare una difesa che è formata da interpreti tecnicamente validi (Di Lorenzo in primis) ed in possesso anche di una discreta fisicità (come l’innesto di Buongiorno). Per i bianconeri l’unico risultato in agenda sarà la vittoria e dovrà proporre un calcio che crei superiorità numerica sulle fasce, per poi sfruttare le seconde palle, ed in questo Vlahovic potrebbe essere importante in fase di gioco aereo. La squadra di Conte come possiamo vedere dallo schema in fase difensiva arretra e si posiziona con una difesa molto accorta, lasciando pochi spazi, per questo la Juventus deve proporre l’immediata verticalizzazione sulle fasce una volta recuperata palla a centrocampo.

Nell’immagine si può vedere che tutto il Napoli è posizionato dentro l’area di rigore, con l’unica eccezione per Lukaku. L’Atalanta però in questo caso riesce a segnare, grazie ad una giocata incredibile di Retegui che trova l’unico spiraglio libero nella porta difesa da Meret.

La difesa azzurra sale bene cercando il fuorigioco, ma è bravo Retegui a continuare l’azione senza passare in avanti e cercando la conclusione.

Questo schema si ripete spesso nella difesa del Napoli e nell’organico della Vecchia Signora ci sono calciatoriche potrebbero spostare gli equilibri al Maradona, capaci di saltare l’uomo con estrema facilità, Mbangula, e Yildiz. Il loro compito potrebbe essere quello di ricevere palla principalmente sull’esterno, e cercare l’uno contro uno con il difendente avversario, valutando anche l’opzione del cross per la testa di Vlahovic. La difesa della Juventus deve prestare molta attenzione al duo Neres – Anguissa, come si vede dallo schema, una volta che si crea lo spazio, Anguissa sa che McTominay si accentra senza essere marcato, libero di calciare in porta.



La marcatura di Lukaku diventa fondamentale anche se il belga non è più in fase realizzativa il giocatore di qualche anno fa, attualmente è il fulcro di un attacco capace di creare spazi per gli altri attaccanti come Neres e Politano. Un’altra priorità sulla quale dovranno focalizzarsi gli uomini di Mister Motta, è la marcatura di Neres, giocatore in crescita ed imprevedibile, il raddoppio è un ipotesi da non scartare.

La Juventus tende a portare pochi uomini in fase di attacco, contro il Napoli deve cercare di attaccare a pieno organico. Questo schema, che porta al tiro da fuori Koopmeiners potrebbe essere un’alternativa per sorprendere la difesa del Napoli, anche Locatelli è un interprete in grado di poterci provare. Un altro aspetto sul quale mister Motta sicuramente ha già previsto correttivi è la posizione della difesa sui calci d’angolo. Come possiamo vedere c’è densità nell’area piccola, ma al centro area la libertà concessa a Reijnders non deve ripetersi.


Un ultimo aspetto sul quale soffermarci è la ripartenza della squadra avversaria, i bianconeri non devono lasciare che il Napoli riparta con questo posizionamento tattico.



Molto bene la ripartenza Juve con buona ampiezza sugli esterni, se il Napoli si scopre potrebbe essere uno schema da proporre.


In conclusione, come il titolo di un film del compianto Troisi, la Juventus deve scusarsi con i suoi tifosi per il ritardo in termini di punti dalla capolista, i 13 pareggi pesano come un macigno, ed alle soglie di questo incontro, forse, con la squadra vista nelle ultime due uscite il vantaggio sarebbe stato notevolmente ridotto se non addirittura azzerato.