Le parole dell’ex C.T. della nostra nazionale
DICHIARAZIONI – Intervenuto davanti ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha parlato della nazionale di Roberto Mancini. Che questa sera scenderà in campo all’Olimpico di Roma contro la Turchia. Dando ufficialmente inizio al campionato Europeo.
Secondo lei, dovrà può arrivare questa squadra?
Spero vada il più avanti possibile, ma ci sono squadre sulla carta più qualificate. Abbiamo sempre la memoria corta: quante volte abbiamo vinto l’Europeo? Solo nel 1968. E gli ultimi risultati? Abbiamo saltato il Mondiale. E i club? Non vincono da undici anni… Perché allora la Nazionale dovrebbe vincere? Non chiediamole più di quello che può. Quando una squadra dà tutto quello che ha, ha già vinto
Chi sarà l’uomo decisivo?
Decisiva sarà la squadra. Ancora oggi c’è qualcuno che pensa che il calcio sia uno sport individuale, ma 1×1 fa 1, mentre 1 × 10 fa 10. Per esperienza e talento ci sono squadre più forti, ma il calcio è uno sport di squadra, di sinergie e collaborazione. Andremo avanti giocando da squadra. Oggi non è possibile avere giocatori che non siano polivalenti: tutti attaccano e tutti difendono, in spazi strettissimi. Poi dipende dall’atteggiamento: se si va in vantaggio e si arretra.
Cosa ne pensa del lavoro svolto da Roberto Mancini?
Sta facendo un lavoro enorme. Anche dal punto di vista storico. All’Euro 2016 con Conte siamo usciti, ma con dignità. Chiediamogli la dignità. La sua impresa è coraggiosa e innovatrice. Entusiasmo, modestia e intelligenza sono le nostre armi. Abbiamo fatto squadra due volte grazie agli effetti del pubblico ludibrio nel 1982 e nel 2006. Cerchiamo di migliorare anche culturalmente. Dopo il Mondiale 94 scrissi solo “grazie a tutti”, perché siamo andati oltre le nostre possibilità.