Conclusa l’operazione Douglas Luiz la Juventus ha sentito la necessità di dover dichiarare pubblicamente, per mezzo d’un comunicato tecnico, le modalità della trattativa con dovizia di dettagli e consulti finanziari. Il comunicato della Juventus ha un sapore pressoché anomalo in quella che dovrebbe essere una normale dinamica di mercato tra società private interessate a vendere e comprare secondo logiche di richiesta, trattativa ed offerta. Il dubbio che sorge dalla nota bianconera è se si tratta di puro zelo in termini di chiarezza e pubblicità delle proprie azioni o diversamente si prefigura la paura di una società di essere continuamente posta al centro del mirino in ogni attività svolta che sia sportiva o finanziaria? In ambo i casi il sapore, pressoché amaro, sembra essere quello di un’autotutela sorta dalle ceneri della vicenda plusvalenze. È bene ricordare che dietro il termine plusvalenza non si cela alcuna attività illecita se non quella di valutare un giocatore secondo le proprie abilità tecniche e le normali regole di mercato in un determinato momento storico. Il calciomercato e le trattative tra le società sono attività del tutto normali e da sempre condotte nel tradizionale mondo del calcio eppure la Juventus ha sentito la necessità di fornire “spiegazioni”.
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