Tracollo bianconero a Lisbona nel rocambolesco match del Girone H di Champions League. Il Benfica travolge 4-3 la Juventus che dice addio agli ottavi. Di seguito le nostre pagelle.
SZCZESNY 6 – Non ha colpe sui gol, tutte conclusioni imparabili. La sufficienza deriva proprio da questo parametro, anche se un portiere che subisce una tale goleada non può ricevere una valutazione positiva. Intuisce che Rafa Silva voglia sorprenderlo con il tocco sotto del 4-1 ma non riesce a deviare il suo tiro. Si riscatta negando ai portoghesi il quinto gol. Fortunato quando Rafa Silva stampa il palo in contropiede. SCONSOLATO
GATTI 4,5 – Prima da titolare in Champions dopo il debutto dal primo minuto in campionato con il Monza. L’ex Frosinone paga lo scotto di una gara subita in lungo e in largo dalla Juventus. Goncalo Ramos gli scappa in un paio di occasioni mortifere, troppe per un match di Coppa Campioni. In altre ci mette il fisico e tampona come può. IN APPRENSIONE
BONUCCI 4 – Nemmeno la sua esperienza basta ad arginare la strarimpanza tecnica dei portoghesi. La sua gara scorre negativa in balia delle iniziative dei padroni di casa che lo infilano in velocità e lo portano spesso fuori posizione. Colpevole, insieme a Gatti quando si fa prendere alle spalle da Rafa Silva nell’azione del 3-1. In avvio di ripresa regala al Benfica la palla del 4-1, sbagliando un facile passaggio. CAPITAN PERDUTO (dal 60′ ALEX SANDRO 5,5 – Nell’11 titolare fino a pochi minuti dal calcio d’inizio, poi in panchina per un problema fisico. Allegri lo fa subentrare per una mezz’ora ma si nota il problema di condizione. ACCIACCATO)
DANILO 6 – La Juventus sbanda come nave senza timone nella gran tempesta organizzata dal Benfica. Lui è l’albero maestro, un po’ dismesso ma pur sempre funzionante. Sbaglia poco o nulla ma non può evitare il calo a picco della sua squadra. Rischia il rosso per un intervento a gamba tesa. Graziato, solo giallo. ULTIMO SOPRAVVISSUTO
CUADRADO 4,5 – La sua ingenuità manda Joao Mario sul dischetto e il Benfica di nuovo avanti nel primo tempo, pochi minuti dopo il pari di Vlahovic. Non sfonda sulla corsia di competenza e non riesce a far salire mai la squadra da quella parte. OPACO (dal 60′ MIRETTI 6 – Entra nel secondo tempo e cuce il gioco tra centrocampo e attacco. Dà sostanza ma poca precisione alle azioni bianconere del pazzesco finale. SPINTA)
MCKENNIE 6 – L’american boy anticipa di qualche giorno i festeggiamenti di Halloween e sfodera il travestimento da fantasma. Non si vede mai per tutto l’incontro, salvo comparire sporadicamente in area o sul limite esterno di quest’ultima. Assente ingiustificato per tutta la gara, stampa il suo nome sul tabellino dei marcatori con importante tempismo. STILL OR SPARKLING
LOCATELLI 5 – Tra le maglie rosse del Benfica, ogni tanto in mezzo al campo è spuntato lui, faro spento di un 3-5-2 che non ha funzionato a dovere nella serata. Non è un regista, non è una mezzala, non è un trequartista. Si sa solo quello che non è. Poche idee e molto confuse. ANONIMO
RABIOT 5,5 – Lottatore talvolta fuori giri, la sua presenza in campo è meno impattante delle ultime uscite. Il Benfica lo fa girare a vuoto nella maggior parte dei casi ma lui non lesina sacrificio e voglia. ALL’INSEGUIMENTO
KOSTIC 6 – Precisione e forza giuste nei suoi cross col mancino quasi mai raccolti dai compagni nel primo tempo. (dal 70′ ILING JUNIOR 7 – Debutto in Champions che fa seguito a quello in campionato con l’Empoli. Nell’ultima uscita il suo spunto valse un calcio di rigore. Questa sera si ritaglia un ruolo da protagonista che non ti aspetti con l’assist a Milik e una mole preziosa di accelerazioni sulla fascia sinistra che spaccano in due il Benfica. IL NUOVO CHE AVANZA)
KEAN 5,5 – Resta piantato in terra e quasi non salta su un ottimo suggerimento di Kostic in un’azione che grida vendetta. Meno volenteroso del calciatore visto in campionato con l’Empoli, palesa grosse difficoltà nel dare un contributo vivo alla manovra e si spegne sulla distanza. Unica nota positiva il transitare nella zona calda nel momento giusto, per accompagnare in rete il pallone toccato dal compagno di reparto. EVANESCENTE (dal 46′ MILIK 7 – Il polacco subentra ma sembra non trovare la posizione in campo. Prima o seconda punta, la sua gara non decolla nonostante qualche buona palla sradicata dai piedi degli avversari. Poi il colpo da biliardo da grande attaccante con il quale accorcia le distanze. STOCCATORE)
VLAHOVIC 5,5 – Animale d’area quando raccoglie la spizzata di testa di Danilo e ribadisce in rete con ossessione l’1-1 (poi assegnato a Kean). Meno cinico nelle altre (rare) palle gol che gli capitano sui piedi. Patisce l’atteggiamento moto remissivo della Juventus e passa molto tempo lontano dalla porta avversaria. SMUSSATO (dal 70′ SOULE’ 6 – Il suo ingresso e quello di Iling Junior rianimano una creatura, quella bianconera, vicina al Ko tecnico. Accelera. sterza, lotta e apre troppo il destro su un ottimo traversone in area. VIVACE)
All. Allegri 5 – Una squadra, quella di casa, organizzata e una, quella ospite, improvvisata lasciano presagire un match rovinoso che poi dal presagio si concretizza in amara realtà. L’ingresso della linea verde, bravissima a dare ossigeno e idee alla Juventus, aumenta però i rimpianti per una partita che poteva essere affrontata con un atteggiamento più coraggioso.