SZCZESNY 6 – Sostanzialmente inoperoso per tutto il match, non deve compiere parate degne di nota fino al minuto 78, in cui Gerard Moreno lo trafigge su calcio di rigore: per poco non gli riesce nuovamente il miracolo. Incolpevole sugli altri due gol incassati. Tre tiri in porta subiti, tre gol sul groppone. SENZA COLPE.
DANILO 5,5 – Intraprendente e vivace nella prima frazione, come tutta la squadra. Suona la carica anche nella ripresa, presentandosi più volte nella metà campo avversaria, ma senza frutti. Nel finale crolla anche lui, perdendo il pallone che dà il là al rigore dello 0-3: poco importa, la qualificazione era bella che andata. CAMALEONTICO.
DE LIGT 5,5 – Fino all’85’, il solito De Ligt: preciso, puntuale e sicuro nelle chiusure, abile a guidare la difesa da vero leader. Poi però si perde completamente Pau Torres che raddoppia di testa e chiude il discorso qualificazione. Disattenzione grave. Nel finale concede pure il rigore dello 0-3, immolandosi col braccio sul tiro a botta sicura di Danjuma. IMPERFETTO.
RUGANI 5 – Anche lui, come De Ligt, è autore di una prova ordinata e senza particolari sbavature per quasi 80 minuti. Poi commette la colossale ingenuità che affossa la Juve: si fa prendere il tempo da Coquelin in area e lo atterra, concedendo il rigore che, di fatto, ammazza la gara. DISATTENZIONE FATALE. Dal 79′ DYBALA SV – Entra a danno già compiuto. Quanto sarebbe servita la sua qualità stasera…
DE SCIGLIO 6 – Alla fine è l’unico uomo della retroguardia a non commettere sbavature sui 3 gol subiti. E’ protagonista di una prestazione non eccelsa, ma tutto sommato ordinata, condita da qualche discesa sulla fascia utile a guadagnare dei corner poi non sfruttati dai compagni. Serve ottimamente Vlahovic nel primo tempo, ma il serbo è fermato dalla traversa. SENZA INFAMIA E SENZA LODE.
CUADRADO 6 – Vivace e pimpante, come di consueto, sulla fascia di competenza, dove tenta più volte l’uno contro uno, spesso senza successo. Offre una gran palla a Morata, ma Rulli è super. Nella ripresa non demorde e prova a fornire qualità ad una Juve spentasi troppo presto. DETERMINATO.
LOCATELLI 6 – Nel primo tempo partecipa in maniera attiva alla manovra, mettendo a disposizione della squadra qualità e quantità. Accusa il calo e la mancanza di idee generale nella ripresa, in cui fatica maggiormente, eclissandosi mano a mano dal match, fino alla sostituzione. NELLA MEDIA. Dall’83’ BERNARDESCHI SV
ARTHUR 6 – A grandi linee lo stesso discorso fatto per Locatelli. Bene nel primo tempo in cabina di regia, in cui è bravo a far girare velocemente il pallone e a rendere più fluida la manovra bianconera. Nella ripresa il centrocampo del Villarreal si compatta e prende maggiormente il sopravvento, offuscando le sue geometrie. E la Juve ne risente parecchio. QUALITA’, MA NON BASTA.
RABIOT 6,5 – Il migliore tra le fila bianconere. Benissimo nei primi 45 minuti, sia in fase di interdizione, che di impostazione, che in progressione palla al piede. Ritrova brillantezza dal punto di vista fisico e lo si nota nel secondo tempo, in cui è il calciatore che meno accusa la flessione di rendimento generale. L’obiettivo è ora confermarsi su questi livelli, quasi mai palesati nella sua esperienza sotto la Mole. CONVINCENTE.
VLAHOVIC 6 – Insieme a Rabiot è il migliore nella prima frazione, in cui viene stoppato due volte da Rulli e una volta dalla traversa, per quello che sarebbe stato un gol strepitoso. Molto bene anche nella rifinitura per i compagni. Nella ripresa però scompare, venendo lasciato anche solo dai compagni, e non riesce più a rendersi pericoloso. Da un campione come lui ci si aspetta sempre qualcosa di speciale, ma forse non gli si può chiedere di più al momento. PREDICA NEL DESERTO.
MORATA 5,5 – Vicinissimo al vantaggio a inizio partita, ma un superlativo Rulli gli dice di no. Per il resto offre la consueta prova di grande impegno e sacrificio, ma non lo si nota molto in avanti. L’intesa con Vlahovic non è ottimale come in altre situazioni. Nel finale si fa anticipare da Gerard Moreno, che spizza da corner e regala a Pau Torres il match-ball definitivo. POCO PRESENTE. Dall’86’ KEAN SV
ALLEGRI 5 – Valutazione complessa. Alla fine la Juventus, specialmente nel primo tempo, offre una delle migliori performance stagionali e meriterebbe ampiamente di stare in vantaggio. Ma nella ripresa la sua squadra allenta la pressione e fa troppo poco per vincere la gara, aspettando quasi che la qualificazione cadesse dal cielo. Si adagia sugli allori, ritardando i cambi e permettendo ad Emery e al suo Villarreal di acquisire fiducia e intraprendenza. Il tutto sfocia in un finale drammatico, in cui l’ingenuità di Rugani e la successiva arrendevolezza generale lo condannano all’eliminazione. Ultimamente la sua Juve aveva vinto ma non convinto, questa sera il destino gli si ritorce contro: 3 tiri in porta subiti, 3 gol incassati. CONTRAPPASSO.