L’ombra di Allegri ricopre sempre di più il futuro di Pirlo. La gara contro l’Udinese potrebbe già essere fatale al tecnico bianconero. Il futuro di Paratici continua ad essere in bilico, così come quello di Ronaldo. Intanto c’è una Champions da conquistare.
Sono cresciute a dismisura nelle ultime ore le voci che vorrebbero Massimiliano Allegri di rientro alla Juventus. Dagli incontri con Agnelli ai primi indizi di mercato, nell’ombra la rivoluzione bianconera sembra già iniziata. Li, in mezzo al ciclone, c’è Andrea Pirlo. Se il tecnico sembra essere il parafulmine designato sin troppo facile da colpire di una annata, ad onor di verità, dove a salvarsi sono stati ben pochi, è anche vero che i bilanci di fine anno sembrano essere arrivati quanto mai prematuri. C’è infatti una Champions da conquistare, ad esempio. E la gara contro l’Udinese è già un dentro – fuori per la panchina già traballante del tecnico. Quel che è peggio, ormai quel che è fatto sembra essere fatto. Sembra essere troppo tardi per qualsiasi tipo di scossone, esonero incluso. Con o senza Pirlo, saranno i calciatori a dover trascinare la squadra verso la qualificazione. Dentro, o fuori. Due eventualità che fanno tutta la differenza del mondo. Partiamo dalle ipotesi peggiori per i tifosi bianconeri. L’ipotesi Allegri resterebbe in piedi anche in caso di Europa League? Difficile. Così come difficile sarebbe un eventuale mercato. Passiamo agli scenari migliori. Pirlo riesce a centrare l’obiettivo dichiarato del secondo posto e a vincere il secondo trofeo stagionale. Si può chiedere di più ad un allenatore esordiente, in una stagione dove la rosa, già di per sé incompleta e non dilaniata da infortuni, è stata ulteriormente dimezzata da covid e infortuni per buona parte di stagione? Arriviamo al secondo imputato. Colpa di Fabio Paratici, allora. Che non è stato in grado di mettere in piedi una rosa coerente e completa in tutti reparti. Giusto? Non esattamente. In un mercato di Covid, le già sofferenti casse bianconere non hanno avuto margine di manovra sufficiente a fare un mercato senza dover ricorrere a formule fantasiose e caccia a plusvalenze. Eccolo! Ci siamo! La colpa è di Ronaldo. Che pesa esageratamente nelle casse bianconere. Giusto. Ancora una volta, no. Si può davvero colpevolizzare un giocatore che è e resta il capocannoniere del campionato? Colpa di Agnelli, allora? Il presidentissimo è quello che ha scelto Paratici e Pirlo mettendo alla porta Marotta e Allegri, che adesso stando alle voci correrebbe a riprendere, no? O forse, più semplicemente, colpa di tutti. Semplice, eppure ultimamente così difficile in casa bianconera, autocritica e analisi. Da parte di tutti. Non contano le colpe, ma capire da dove ripartire. Che a puntare il dito, e a pensare che basti cambiare un uomo, o quattro, per sistemare tutto, si corre il rischio di rimanere fregati.