BARCELLONA – Minuto 80′. La Juventus è in vantaggio per tre reti a zero al Camp Nou. Leo Messi punta l’area bianconera. L’argentino riesce a superare con un tunnel Leonardo Bonucci. Poi, quando si prepara a tirare verso la porta di Buffon, Cristiano Ronaldo si para davanti a lui e riesce a sottrargli il pallone. Eccola Juventus – Barcellona, li espressa nel duello delle due stelle più attese. Uno, Messi, simbolo di una squadra che troppo spesso sembra specchiarsi nel suo grande talento per poi accorgersi troppo tardi di essersi dimenticata di avversario, gara e risultato, e l’altro, Ronaldo, a capo di una Juve intensa, concreta, di sacrificio, arrembante e di una personalità straripante.
UN AVVIO DA MAESTRO – Decisivo l’avvio prorompente dei bianconeri, che sorprende i padroni di casa. Al 12′ Ronaldo conquista e mette a segno il rigore che cambia la gara e fa subito intravedere la possibilità che l’impresa possa effettivamente compiersi. Sette minuti dopo, lo spettacolare tiro al volo di McKennie porta il risultato sul 2 a 0. La Juventus è convincente, attenta in difesa, non lascia spazi, pressa, attacca. I catalani provano a scuotersi, ma la gabbia costruita da Pirlo e la buona serata di Buffon impediscono ai blaugrana di riaprire la gara. Messi prova a prendere per mano i compagni, ma i tentativi dell’argentino sbattono sul lavoro di squadra bianconero. Intanto il contropiede con i catalani che si fanno vedere in avanti diventa un’arma micidiale per gli uomini di Pirlo. Al 52′ sull’ennesima ripartenza bianconera difesa spagnola in affanno, con l’arbitro che sanziona un tocco di mano di Langlet e assegna il secondo tiro dal dischetto per la Juventus. Ronaldo non sbaglia e fa 3 a 0. A questo punto il Barcellona prende in mano il pallino del gioco e prova a gettarsi in avanti, ma è troppo tardi: il primato nel girone è bianconero. Finisce 3 a 0 al Camp Nou. Il Barcellona non perdeva in casa in Europa dal 2013
PIU’ CHE JUVE – Sarebbe facile concentrarsi su Ronaldo, campione straordinario e leader vero. Due gol, un rigore conquistato, ma soprattutto tanto lavoro sporco. Di corsa, di recupero, di guida. Si potrebbe parlare di McKennie, al secondo (gran) gol dopo quello contro il Torino, o del muro De Ligt – Bonucci, o magari dell’intramontabile Buffon, sempre pronto sull’insidioso mancino di Messi. Questa, però, è soprattutto la vittoria di Pirlo, che indovina l’undici iniziale, ingabbia i palleggiatori catalani e tira fuori una Juventus al di sopra di ogni aspettativa della vigilia. I bianconeri non si accontentano. E forse è proprio li la differenza. Nell’umiltà e nella fame di chi già qualificato aggredisce e non accetta di arrivare secondo, e nella spocchia di chi pensa di essere già arrivato primo. La migliore Juventus della stagione nella migliore occasione possibile. Il primo posto è meritatamente bianconero. E l’urna adesso ha tutto un altro gusto