L’intervista di ‘Tuttosport’ al centrocampista bosniaco
PJANIC – La redazione di ‘Tuttosport‘ ha raggiunto, direttamente da Dubai, Miralem Pjanic. L’ex centrocampista della Juventus è attualmente negli Emirati e gioca per lo Sharjah, in piena lotta per la Champions asiatica. Nel corso dell’intervista, il bosniaco ha parlato dei bianconeri, con un occhio di riguardo verso mister Massimiliano Allegri:
“Se seguo ancora la A? Ovviamente! Ho visto praticamente tutte le partite della Juventus. Se mi ha stupito la rimonta bianconera? No! Io lo sapevo e lo dicevo… Inizialmente i ragazzi hanno vissuto un periodo complicato, ma quando entri in una crisi così, in cui se giochi contro il Psg o l’ultima della Serie A ti sembrano tutti allo stesso livello, è perché la paura e le incertezze entrano nella squadra. Non riesci ad esprimere quello che vuoi, non è facile uscirne. Ma ho sempre detto che nessuno più di Allegri sarebbe stato in grado di ribaltare questa situazione. E infatti oggi sento molto di meno parlare certe persone… La situazione è più calma, per quel che riguarda il lato sportivo intendo, proprio perché Allegri ha rimesso la Juve sulla buona strada. Attenzione però: sono state giocate appena 17 partite, adesso arriva il difficile. Il campionato è ancora molto aperto. Bisogna tenere i piedi per terra e continuare a lavorare nella stessa maniera, raccogliere punti. Poi a marzo diventerà tutto decisivo. Come fa Allegri a risolvere le situazioni complicate? Intanto teniamo bene in conto che nell’arco di una stagione un momento complicato arriva sempre. Speri che non ci sia, è chiaro, ma prima o poi te lo ritrovi. Alla Juve inoltre la pressione arriva davvero da tutte le parti: sei obbligato a vincere, a stare tra i primi. Però Allegri sa entrare nella testa dei giocatori, li mantiene calmi durante la tempesta. Non è per caso se è uno degli allenatori più titolati della storia del calcio italiano: ci sono quelli che vincono e quelli che non vincono. Lui è molto preparato, conosce l’ambiente. Quest’anno ha impiegato un po’ di tempo, ma è stato anche molto sfortunato con gli infortuni. Eppure non l’ho mai visto lamentarsi. Lui fa con quello che ha a disposizione in quel momento. Ha gestito alla perfezione questa situazione di crisi enorme in un momento in cui c’è stato anche il cambio della dirigenza. Nonostante tutto, oggi vediamo la Juve al secondo posto e questo è un grande merito del gruppo e del mister. Allegri di un’altra categoria? E’ una questione meno specifica e più generale. Posso dire che lui è di un’altra categoria perché è talmente sereno nel suo lavoro che, di conseguenza, trasmette serenità anche alla squadra. Ricordo i momenti complicati che avevamo passato noi e ricordo che in quelle fasi le sue parole e quelle dei componenti del suo staff erano sempre giuste. Inoltre, altra cosa molto importante, Allegri riesce a far giocare tutti gli elementi che ha a disposizione, quindi sono pochi quelli che si lamentano e non sono contenti perché non hanno minutaggio. Quest’anno ancora di più: ha dato spazio a tanti giovani che si stanno meritando il posto perché stanno facendo i risultati e stanno crescendo allo stesso tempo. Se io diventassi il presidente di una squadra, un giorno, vorrei sempre un allenatore come Allegri. Sempre. Agnelli? Io ho sempre avuto un rapporto molto buono con lui ed è così ancora oggi. Lo stimo tantissimo: è una persona strepitosa. Sin da quando sono arrivato si è creato un buon feeling anche tra le famiglie: ci ha sempre aiutato, è sempre stato a disposizione per qualsiasi cosa succedesse. Ma è stato anche un presidente molto presente con la squadra e con i giocatori, soprattutto nei momenti più difficili. Faceva sentire la fiducia al gruppo, ci parlava. Essì perché quando le cose vanno bene sembra tutto facile, ma arrivano anche i periodi in cui le cose girano meno bene e in cui la squadra ha dubbi. in quei frangenti Agnelli ha fatto la differenza. Risultati alla mano, è stato uno dei presidenti più titolati della Juventus. Ha fatto cose straordinarie. Io so quanto ci teneva a vincere e so quale determinazione aveva. Un grande esempio: umile, gran lavoratore. Lo stimo tantissimo. Nessuno gli toglierà mai quello che ha fatto e lui sarà sempre parte della Juventus“