Le parole del Professore a Coverciano.
DICHIARAZIONI – La Juventus, come molte altre squadre del nostro campionato, sta facendo duramente i conti con un gran numero di infortuni muscolari. Bremer è uno degli ultimi casi, ma, restando sempre in casa bianconera, anche Di Maria ha accusato lo stesso problema del centrale brasiliano. Una problematica che, come detto in precedenza, accomuna più squadre di Serie A (vedi Immobile) e che il Prof. Ferretto Ferretti, docente del settore tecnico a Coverciano, prova a spiegare in questo modo in un’intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:
“Non sono stupito. Giocare ogni tre giorni non è fisiologico. C’è chi riesce a recuperare bene, altri hanno bisogno di più tempo che però non c’è, ci sono impegni più stressanti per il muscolo che poi può infortunarsi nella partita successiva. Chi lavora poco nel periodo preparatorio rischia quando entra nel vortice. La partita è allenante ma non sufficiente per allenarsi nella continuità. Di sicuro i preparatori italiani sono attenti a tutto l’aspetto preventivo. Ma a volte non basta: l’infortunio muscolare non riconosce nessuno. Però una maggiore probabilità riguarda quelli con muscolatura esplosiva. E chi si è già infortunato rischia la ricaduta. Soluzione? Il turnover rispetterebbe un po’ più la biologia dei calciatori”.