GAZZETTA– Il quotidiano rosa apre con l’impresa bianconera in Champions League. Al Camp Nou la Juventus si impone per 3-0 e ottiene la prima piazza del girone G. Protagonisti Ronaldo, McKennie e Buffon.
In alto, spazio al disdicevole episodio di razzismo avvenuto durante Psg- Basaksehir. Il quarto uomo dell’incontro avrebbe rivolto un appellativo offensivo nei confronti del vice allenatore die turchi. La gara si rigioca oggi.
In basso, l’impegno odierno dell’Inter. Serve una vittoria sullo Shaktar per continuare a sperare nella qualificazione. Obiettivo centrato, invece, dalla Lazio che pareggia con il Bruges ed ottiene il punto utile per gli ottavi.
CORRIERE SPORT STADIO – Apertura del Corriere dedicata alle due italiane qualificate agli ottavi di Champions League. Il “re Cristiano” trascina la Juventus nella storica vittoria al Camp Nou. La Lazio stacca il pass per gli ottavi grazie al 2-2 maturato in casa col Bruges.
Al centro pagina, Psg- Basaksehir, sospesa con una decisione unanime dei calciatori che abbandonano il terreno di gioco. Grave la frase pronunciata dal quarto uomo.
In basso, le altre notizie. La Roma determinata a fare ricorso avverso la sconfitta a tavolino con il Verona. Lorenzo Insigne si regala un tatuaggio in ricordo di Maradona. Infine, il basket con il cambio in panchina per la Virtus che richiama Djordjevic.
TUTTOSPORT – Il giornale titola: “Che Juve!”. Quella bianconera è un’impresa storica che vale il primo posto nel gruppo G. Ronaldo si aggiudica la sfida con Messi. Fantastica la rete di McKennie.
In alto, Atalanta e Inter oggi in campo per giocarsi le proprie chances di accedere agli ottavi. Conte cerca una vittoria ma potrebbe non bastare, Gasperini cerca un punto in casa dell’Ajax.
A destra, la qualificazione della Lazio. Dopo 20 anni la squadra di Simone Inzaghi accede nuovamente alla fase ad eliminazione diretta di Champions League. A seguire, l’episodio ignobile di Parigi con la sospensione della gara.
In basso, il delicato momento del Torino e la protesta dei supporters granata: “Ora basta”.