Il nuovo amministratore delegato della Superlega ha parlato a Tuttosport.
IL PUNTO – Intervistato dal quotidiano torinese, Bernt Reichart, nominato nuovo Ceo dell’azienda controllante della Superlega, ha parlato della competizione e del clima di tensione creato dall’Uefa dopo l’annuncio di oltre un anno fa. Di seguito le sue parole.
Argomenti a favore della Superlega
“Innanzitutto devo dire che ho ricevuto incoraggianti reazioni nelle prime quarantotto ore del mio incarico. Il mondo del calcio ha apprezzato il nostro approccio aperto al confronto onesto e leale nel quale cerco di focalizzare l’attenzione su quanto sta accadendo al calcio europeo, trasformazioni che possono farlo diventare meno rilevante a livello mondiale e di impoverire i club. I club che, in definitiva sono gli attori che rischiano economicamente e che, quindi, hanno il diritto di poter definire il loro futuro, senza subirlo. Poi parlo di sostenibilità economica del nostro ecosistema, che sta diventando un problema sempre più grave e, infine, mi soffermo sul problema della governance del calcio europeo che deve essere all’altezza delle difficili sfide che sta affrontando”
Tempistiche del confronto
“Il clima di minacce e sanzioni, messo subito in atto dall’Uefa e da alcuni governi, aveva impedito di impostare un confronto. Dopodiché oggi ci presentiamo con un’evoluzione di quel progetto, con un torneo aperto e con un approccio completamente diverso. Nel frattempo le critiche di chi avversa una competizione alternativa si sono basate su concetti errati che oggi siamo qui per chiarire. E il consenso nei confronti di qualcosa di nuovo è aumentato, perché molti si rendono conto dei problemi che vive il mondo del calcio, oltretutto acuiti dalla pandemia. C’è una crescente e palpabile consapevolezza della necessità di riforme nel mondo del calcio. E noi proponiamo le nostre idee, pronte a dare loro forma insieme ai nostri interlocutori”