Le parole di Arrigo Sacchi, in merito alle decisioni prese da parte di Allegri
LE DICHIARAZIONI – Intervistato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi parla delle scelte prese da Massimiliano Allegri, date le tante assenza nella formazione bianconera. Di seguito, le sue parole.
Sulla scelta di Allegri:
Se Allegri ha deciso di non convocare Dybala, Cuadrado, Bentancur, Danilo e Alex Sandro, ha ragione lui. Punto e basta
Sacchi entra deciso per difendere il ruolo dell’allenatore.
Soltanto un ignorante può criticare una situazione che non conosce. Nessuno meglio di Allegri sa come stanno i suoi giocatori, nessuno meglio di lui conosce le loro reali condizioni, nessuno meglio di lui ha il polso della situazione: magari uno ha bisogno di più tempo per recuperare, a un altro invece basta un giorno. Sono tutti dettagli che un allenatore deve valutare con attenzione e, credetemi, non è semplice prendere certe decisioni
Certo che la partita di Napoli per la Juventus è importante, e senza quei cinque…
Ne giocheranno altri cinque. È un modo anche per dare la possibilità ad altri ragazzi di mettersi in mostra. Sennò a che cosa serve avere delle rose di trenta elementi? Ce ne sono trenta? Bene, cerchiamo di utilizzarli tutti nelle situazioni di emergenza
La mossa di Allegri, insomma, per lei dimostra coraggio.
Non solo coraggio, ma anche conoscenza dell’ambiente. Allegri è un allenatore molto esperto, ha avuto tanti successi, conosce bene il suo mestiere. Può non piacere il suo modo di far giocare le squadre, ma è bravissimo a gestire le situazioni e dunque è una garanzia. Inoltre queste scelte devono rappresentare uno stimolo per gli altri
Le è mai capitato di prendere decisioni simili?
Alla terza partita del mio primo campionato al Milan lasciai in panchina Van Basten. In settimana, dopo la sconfitta interna contro la Fiorentina, aveva detto cose che non mi erano piaciute. A Cesena, con Van Basten che entrò nel secondo tempo, finì 0-0, ma alla fine dissi: “Ho visto la squadra che può vincere lo scudetto”. La decisione di lasciare fuori Van Basten era un messaggio chiaro: al Milan c’era chiarezza, i giocatori dovevano fare i giocatori, i dirigenti dovevano fare i dirigenti e l’allenatore doveva fare l’allenatore
poi un allenatore è pagato per fare certe scelte, no?
Esatto. Ma io mi chiedo, e vi chiedo: se un giocatore è stanco o fuori forma, gli fate un piacere se lo schierate o se lo fate riposare? Se riposa, è più contento
Si è mai pentito di troppi cambi tra una gara e l’altra?
Sì, all’Europeo del 1996. Ne cambiai cinque dopo il debutto. Fu un errore. La Repubblica Ceca ci battè, ma non dimentichiamo che noi fummo costretti a giocare in dieci contro undici per l’espulsione di Apolloni. Ma era sufficiente fare tre cambi