I bianconeri ottengono la prima vittoria della stagione nella prima gara del girone di Champions League. Un netto 0-3 in terra svedese maturato dopo una prestazione molto positiva. Sugli scudi Bonucci e Morata. Decisivi l’atteggiamento e la spinta sulle fasce, come vediamo nella nostra riflessione.
SPETTRI DEL RECENTE PASSATO – La Juventus ha approcciato la gara con un certo timore, come se la scia nebulosa delle precedenti uscite non si fosse ancora diradata. Il Malmoe muoveva palla da destra a sinistra e viceversa con buona personalità e riusciva ad attaccare gli spazi concessi dai bianconeri alle spalle del centrocampo. Compiuta sintesi dell’andamento della gara è l’azione confezionata dalla squadra di casa al minuto 17. Apertura per Berget che va al cross da destra, Rieks sul secondo palo conclude al volo di sinistro ma calcia alto. La linea di difesa di Allegri è schiacciata e i terzini troppo vicini ai centrali. Il Malmoe ha potuto sfruttare la libertà concessa sulle fasce e la porzione di campo lasciata scoperta da Locatelli e da Bentancur, in ritardo sulla chiusura.
CONTROLLO – L’impostazione tattica della partita bianconera si è basata su un cambio di modulo differente tra fase di possesso e di non possesso. Gli uomini di Allegri difendevano con il 4-4-2 ma attaccavano con il 3-5-2. Danilo, più bloccato, costituiva il terzo di difesa mentre Alex Sandro veniva lasciato libero di agire su tutta la corsia mancina da vero e proprio esterno del modulo a 3. Speculare a quest’ultimo, Cuadrado dalla parte opposta a dare maggiore ampiezza alla manovra. Il vantaggio bianconero si concretizzava al 22′ ed è molto interessante notare la posizione degli interpreti nell’azione. Lo scambio Locatelli-Rabiot consentiva alla Juventus di guadagnare metri nella metà campo avversaria. L’apertura per il numero 11 Cuadrado è la scelta giusta: il colombiano, tra i più pericolosi con le continue sortite offensive, sforna la pennellata giusta al centro. Non ci arriva Bentancur, ma Alex Sandro (n°12), che, finalizzava di testa la manovra. Da esterno ad esterno, come il più riuscito degli schemi che il 3-5-2 reca in seno. Il brasiliano, in particolare, pare aver recuperato una certa velleità offensiva nella spinta in avanti e nell’occupare gli spazi sui cross provenienti dalla parte opposta. Quella del cambio di campo per l’esterno alto è una soluzione più volte messa in pratica dai bianconeri nel corso della gara.
REGISTA AGGIUNTO – La Juventus ha attaccato il Malmoe in tanti modi diversi, complice anche una fase di non possesso imperfetta degli svedesi. I bianconeri hanno fatto girare più velocemente la palla. Locatelli e Rabiot si sono mossi bene e lo stesso Bentancur, seppur con evidenti limiti tecnici, non ha fatto mancare il proprio contributo alla spinta offensiva. Locatelli ha privilegiato l’avvio di manovra palla a terra con le triangolazioni cercate e ottenute e una buona personalità. L’ex Sassuolo non ha avvertito la pressione della gara di Champions. L’altra soluzione tattica scelta dalla Juventus è una diretta conseguenza dell’applicazione del 3-5-2. Leonardo Bonucci ha potuto ricavarsi spazi e tempi sempre maggiori per tentare l’impostazione, agendo da vero e proprio play aggiunto. I suoi precisi suggerimenti hanno fatto male alla retroguardia avversaria in più di un’occasione. Nella grafica sottostante, si vede un suo lancio millimetrico per l’accorrente Alex Sandro, ancora una volta finalizzatore dell’azione. Il brasiliano si muove con i tempi giusti ma strozza troppo la conclusione. Sostituite l’ex Porto con Morata e avrete ottenuto l’azione del rigore: ancora una volta un brillante Bonucci nel lancio millimetrico, ancora una volta un movimento ad attaccare la profondità del centravanti spagnolo ieri sera particolarmente ispirato. La gestione di palla è stata fluida ed efficace, i passaggi intelligenti e i movimenti utili a creare ampiezza e profondità. La strada è quella giusta.