Un gol per tempo e la Juventus risolve la pratica Fiorentina guadagnando l’accesso alla finalissima con l’Inter. I bianconeri giocano una partita compatta e di carattere e arginano le iniziative viola con successo. Di seguito l’analisi tattica dell’incontro.
SOLIDITÀ – La consueta emergenza a centrocampo costringe Allegri a fare di necessità virtù. Il tecnico concede una nuova chance in cabina di regia a Danilo, dopo la prova nel medesimo ruolo con il Bologna. Riposa Cuadrado, al suo posto uno degli ex della partita, Federico Bernardeschi. Davanti ancora Morata con Vlahovic. La Fiorentina risponde con il 4-3-3 con Ikone mezz’ala e Cabral preferito a Piatek da centravanti. Allegri imposta una gara di grande rigore tattico, curando ogni aspetto della fase di non possesso. In particolare, la coppia di attaccanti ha il compito di schermare Torreira, centro nevralgico del gioco di Italiano. Alex Sandro e De Sciglio escono alti sugli esterni viola Saponara e Nico Gonzalez. Bernardeschi e Rabiot alzano il pressing su Venuti e Biraghi. La strategia è efficace. Dopo un brivido iniziale dovuto al tentativo di Torreira murato da Cabral, la Juventus prende le misure agli avversari. Il palleggio concesso agli uomini di Italiano è per lo più dirottato sugli esterni. Quasi mai i padroni di casa hanno, infatti, consentito alla viola di trovare il varco centrale. Un Danilo, bravo e anche coraggioso nell’uscita palla al piede, ha brillato nel raccordo tra difesa e centrocampo, non rinunciando, come vedremo nel paragrafo successivo, a proporsi là davanti.
FASE DI POSSESSO – Il copione della partita è chiaro sin da subito e si mantiene tale nell’arco dell’intero incontro. La Juventus si affida a rapidi ribaltenti di fronte con Bonucci e Danilo a cercare subito la profondità di Vlahovic. Il serbo, che a differenza del match d’andata ha vinto il duello con Igor, è il terminale offensivo degli attacchi di Madama. Il suo lavoro spalle alla porta e le combinazioni con Morata sono preziosi spunti per dare sostanza e qualità alle azioni bianconere. Vlahovic è accompagnato sempre dall’inserimento di uno dei centrocampisti. Lo farà molto bene Rabiot nel primo tempo e nell’occasione della rete annullata nella ripresa. Sarà altrettanto ispirato Zakaria nei secondi 45 minuti. Intorno all’ora di gioco, i viola producono il massimo sforzo offensivo. La squadra di Allegri si abbassa e pur continuando a non concedere varchi, inizia a trovare difficoltà in uscita. Il tecnico livornese inserisce allora Dybala per avere maggiore qualità nel palleggio. L’innesto produrrà i suoi effetti e la Juve riprenderà ad uscire dalla pressione viola. La Fiorentina gioca gli ultimi minuti con un assetto molto sbilanciato alla ricerca del gol. Ne approfitteranno i bianconeri che grazie al brio di Cuadrado e alla visione di gioco di Danilo riusciranno a trovare la strada del raddoppio. L’inserimento del brasiliano, ieri in versione tuttofare, risolverà molte situazioni delicate di gioco. La sua duttilità sarà l’arma in più di Allegri.