Una Juventus in sofferenza centra la seconda vittoria consecutiva in campionato ai danni di una Sampdoria vivace e tenuta in partita dall’atteggiamento della squadra di Allegri nel secondo tempo. Dybala è il protagonista prima di uscire per infortunio. Kulusevski, subentrato all’argentino, non fornisce la medesima prestazione. Analizziamo alcune situazioni significative della gara di ieri.
DECISIVO – La ben nota discontinuità bianconera nel tenere alta la concentrazione per i novanta minuti ha caratterizzato una gara che la Juventus avrebbe potuto ipotecare già nei primi venti minuti grazie alle tante occasioni create dagli uomini di Allegri. Paulo Dybala ha ispirato tutte le più ghiotte occasioni da rete costruite dai bianconeri. Sempre nel vivo del gioco, il numero 10 ha lavorato molto bene sia spalle alla porta che quando è stato chiamato a gestire palla con la difesa avversaria schierata. Nel 4-4-2 bianconero, con Cuadrado che si alzava più di Alex Sandro, i movimenti della Joya a venire incontro consentivano alla Juventus di manovrare in maniera fluida, riuscendo a servire sempre l’uomo libero. nella foto che segue, un’azione che vede Cuadrado portar palla nella metà campo avversaria, Dybala nel movimento a rientrare e Locatelli a sfruttare la giocata di prima del numero 10. Un copione che si è spesso ripetuto finché l’argentino ha giocato, e che gli ospiti hanno fatto fatica a decifrare. I suoi smarcamenti hanno permesso in due occasioni di mettere Morata e Chiesa a tu per tu con Audero e in un’altra azione di far guadagnare spazio all’inserimento di Bentancur.
LAVORO SPORCO – La bella prestazione di Dybala vive anche di momenti nei quali l’argentino agisce in zone meno calde del campo con movimenti altrettanto utili. Anche quando non era in possesso del pallone, i suoi tagli senza palla scardinavano le maglie del pressing avversario. Lo si nota molto bene nella foto seguente. La Sampdoria aveva intensificato il pressing sul versante sinistro. La schermatura sul numero 27 Locatelli nell’azione era risultata efficace. Cuadrado (il numero 11 in basso) non aveva linea di passaggio. Dybala, con abile movimento parallelo alla linea di metà campo, attirava a sé Ekdal, il marcatore di Bentancur. In questo modo l’uruguagio veniva ad essere liberato dall’uomo per ricevere palla ed eludere brillantemente la pressione avversaria.
KULUSEVSKI DISCONTINUO – Uscito Dybala, chi ne ha preso il posto non ha fornito una prestazione all’altezza. Dejan Kulusevski non è riuscito a fornire al palleggio bianconero la medesima fluidità. Quasi mai ha fatto i movimenti dell’argentino, quasi mai è entrato nel vivo dell’azione come il compagno di squadra. L’ingresso a freddo non lo fa brillare nel primo tempo. I pochi movimenti a smarcarsi e le rare volte nelle quali ripiegava a prendere palla in posizione più arretrata hanno limitato la manovra degli uomini di Allegri. Qualche suo errore tecnico di troppo ha inoltre reso sterile la gestione di alcuni momenti della fase offensiva che potevano mettere la Juventus in condizione di far male alla squadra di D’Aversa. La slide che segue si riferisce al minuto 64. Mattia Perin sta impostando l’azione dal basso. Le linee di passaggio semplice sono ben presidiate dai blucerchiati. Il numero 44 Kulusevski resta troppo alto ed isolato, completamente avulso dal centro nevralgico del campo. Non ripiega a dare una mano nella fase di iniziazione della manovra, non fa raccordo, rimane fermo. Quella del fantasista che si abbassa a ricevere palla per dettare il passaggio ai compagni, era prerogativa tattica di Dybala. Lo svedese riesce soltanto in parte a capire ed attuare quei movimenti senza palla. Si è però anche distinto per diverse giocate intelligenti. La stessa azione del 3-1, in cui è proprio Kulusevski poi a confezionare l’assist, si sviluppa proprio perché il numero 44 fa un prezioso movimento a sinistra che la Sampdoria non è abbastanza reattiva a leggere.
SCHIACCIATI – La Juventus ha mostrato di essere in crescita nella prima parte del secondo tempo quando ha ben approfittato dei molti spazi concessi dagli avversari. Il possesso è stato gestito con buona personalità e risentiva dei movimenti di un Locatelli letale negli spazi. Il finale di partita ha visto i bianconeri difendere a 5 per l’ingresso di Chiellini, voluto da Allegri. Il cambio di modulo non ha agevolato la fase di non possesso della Vecchia Signora e ne ha notevolmente depotenziato le velleità offensive. Non solo. La Juve che non si era eccessivamente schiacciata nella prima metà della ripresa, si è ritrovata a soffrire le pene dell’inferno, con un baricentro sensibilmente abbassato. La Juventus non è più ripartita e la Samp ha tenuto in apprensione la retroguardia di casa con Chiellini costretto più volte a liberare l’area senza troppi fronzoli. L’azione che porta alla seconda rete dei doriani fa ben capire quanto la squadra di Allegri sia stata schiacciata in quella circostanza. Con le unghie e con i denti i bianconeri resistono e portano a casa i tre punti. Gli infortuni di Dybala e Morata rendono però amara la vittoria.