Damiano Tommasi ha parlato a TuttomercatoWeb Radio durante Maracanà. Tanti i temi trattati con particolare riguardo alla questione degli introiti della serie A.
Il 2020 è stato l’anno dell’emergenza sanitaria che ha manifestato i propri effetti anche sul mondo del calcio.
“E’ stato un momento che ci ha riportati con i piedi per terra. La pandemia ci ha fatto rivalutare tante cose, gli affetti, le persone a noi vicine. Sono cose che avevamo trascurato. Il simbolo della pandemia è stata la partita del cuore senza tifosi. Lo sport fa a meno dei tifosi ora, ovvio però che non può farne a meno in futuro. Ma ora è un problema”
Il divario degli stipendi tra serie A e campionati minori pare destinato a crescere.
“Se vediamo le risorse delle squadre, sono molte più di qualche anno fa. Il grande tema, non solo a livello nazionale ma anche europeo, è quello della redistribuzione verso le categorie inferiori. Chi viene promosso non può essere troppo indietro rispetto alle altre o spendere tanto per mantenersi. Negli anni si è assestata la situazione, ma se le risorse che arrivano dall’altro diminuiscono, sarà un problema.
Un commento sulla sentenza del Coni.
“Difficile discutere una sentenza non avendo gli elementi. Il virus condiziona tutti, è difficile anche mettersi nei panni di chi deve pensare alla salute pubblica. Sempre meglio che le partite si giochino, ma ci sono casi particolari in cui si deve intervenire”
E la lotta scudetto.
“Sarà una stagione atipica. Ho il sentore che da oggi inizi un nuovo campionato. Il calendario fitto e le coppe che entreranno nel vivo condizioneranno il rendimento delle squadre e cambierà il volto del campionato. Ad oggi solo una squadra può perderlo ed è la Juve, che ha dimostrato in questi anni quello che serve, ossia quell’equilibrio mentale fondamentale per arrivare fino in fondo”.