L’intervista del quotidiano all’ex tecnico della Next Gen che parla dell’evoluzione dei giovani bianconeri
INTERVISTA – Lamberto Zauli, ex tecnico della Next Gen e con una breve esperienza al SudTirol è stato intervistato da Tuttosport, a pochi giorni dalla sfida tra Salernitana e Juventus in programma nella serata di martedi. A centrocampo ci sarà il duello tra due ex giocatori allenati dall’ex tecnico bianconero: Hans Nicolussi Caviglia da una parte di Nicolò Fagioli dall’altra.
Ecco uno stralcio delle dichiarazioni di Zauli:
Soddisfazione –
“Si, hai il piacere di vedere ragazzi con cui hai condiviso uno, due, tre anni ottenere grandi gratificazioni. Li hai visti più piccoli che sognavano grandissimi risultati e ora li vedi vivere qualcosa di eccezionale: stanno giocando nella Juventus e stanno dimostrando di avere dei valori. E questo mi rende proprio contento. Ho avuto la fortuna di allenare 3 anni la Juventus e si è sempre parlato del progetto di portare qualche ragazzo a completare la rosa della prima squadra: questo era il grande obbiettivo di tutti quelli che lavoravano e lavorano a Vinovo. Un risultato che si era iniziato un po’ a vedere alla fine dell’anno scorso, ma soprattutto quest’anno. Ed è un grande risultato”.
Fagioli –
“Intanto va detto che è dotato di un talento evidente. Sta diventando un uomo sotto il profilo mentale e sotto l’aspetto di approccio al lavoro come è normale che accada. Nasceva trequartista perché tutti i ragazzi con qualità tecniche superiori inizialmente vengono messi li davanti. Io penso che possa giocare in tutti i ruoli del centrocampo perché vede calcio, ha un dominio palla molto importante e sa comportarsi bene vicino all’area avversaria”.
Duello Fagioli-Nicolussi Caviglia –
“Eh si, Hans è un ragazzo con tantissime qualità, giovane ma già maturo che era già uscito fuori qualche anno fa poi un brutto infortunio l’ha condizionato per un anno e mezzo. Però la sua grande maturità e la sua determinazione gli hanno permesso di tornare in brevissimo tempo ad alti livelli. Io l’ho avuto a disposizione l’anno scorso nella fase finale quando la Juventus gli ha messo a disposizione tutto per tornare ad essere il giocatore che era. E’ stato un periodo non facile perché ha subito qualche ricaduta però lo ha affrontato con grandissima determinazione e la trasmetteva a tutti. Quando in estate sono andato al SudTirol l’ho subito indicato e quella stessa determinazione gli ha subito permesso di fare bene tanto che alla prima sessione di mercato è tornato subito in Serie A, alla Salernitana”.
Cos’ha di speciale Miretti –
“E’ nato giocatore. E’ alla Juve da quando aveva 8 anni e in ogni categoria si parlava benissimo di lui. In Primavera ha fatto la differenza, è venuto con me in Serie C a 18 anni e gli avversari venivano a dirmi “lui è di un altro livello”. E’ un ragazzo che in campo legge calcio ad un livello altissimo. ha tantissime qualità e soprattutto una grandissima personalità”